“Carinaro esclusa dai finanziamenti per l’agro aversano”, Stefano Masi attacca ex amministratori

di Redazione

Una pioggia di soldi – 100 milioni di euro – stanziati dalla Regione Campania, in attuazione della delibera Cipe numero 54 del 2016, destinati al miglioramento della viabilità dei Comuni e delle aree industriali della provincia di Caserta. Di tutti questi soldi, 34 milioni sono stati destinati al finanziamento di alcuni progetti presentati da 11 comuni dell’area aversana (Aversa, Teverola, Parete, Sant’Arpino, Villa Literno, Casal di Principe, Succivo, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Casapesenna e Lusciano). Finanziamenti imponenti che serviranno ad ammodernare e mettere in sicurezza alcune strade dell’agro aversano.

E Carinaro? Nessuno ne sa niente. L’unica cosa certa è che Carinaro non compare nell’elenco dei paesi destinatari di finanziamento. Si tratta di una straordinaria occasione perduta, resa ancora più grave per il fatto che si tratta di risorse a fondo perduto, che non dovranno essere restituite all’ente finanziatore. A questo punto è lecito chiedersi: dove erano i passati amministratori quando si presentavano queste occasioni? Hanno mai presentato appositi progetti? E, se li hanno presentati, questi progetti erano coerenti con le previsioni del bando?

Carinaro ha alcune strade in pessime condizioni, in particolare quelle passate al Comune e provenienti dal patrimonio provinciale, come ad esempio la Teverola-Carinaro e la Carinaro-Gricignano. Dimenticarlo è stato una gravissima omissione ed è una pesante responsabilità che cade sulle spalle dei vecchi amministratori. Chissà perché, invece, ben altro interesse gli amministratori passati hanno mostrato sulla vicenda del progetto dell’Asilo Nido, un’opera che comunque,  allo stato, non è stata ancora finanziata, destinata ad accogliere anche cittadini di Gricignano, Cesa e Succivo e prevista nell’area del vecchio depuratore di  proprietà comunale, senza rendersi conto che le regole del nostro nuovo piano regolatore prevedono che nelle nuove aree residenziali coloro che realizzano i nuovi quartieri devono, a loro spese, costruire anche gli Asili Nido. L’interesse per l’Asilo Nido Intercomunale, costruito dal Comune di Carinaro e non dai privati, suscitava forse appetiti professionali ed imprenditoriali che sarebbe meglio non guidassero i processi decisionali di chi gestisce la cosa pubblica.

C’è ancora chi è disposto a sostenere che la passata amministrazione targata Dell’Aprovitola, nei 4 anni in carica, ha ben governato e soprattutto ha sempre fatto il vero interesse del nostro paese?

Stefano Masi – Associazione Terra Nostra

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