“Sigarette elettroniche meno dannose del 95%”: lo sostiene una ricerca inglese sul fumo

di Redazione

Una campagna di sensibilizzazione per dire stop al fumo, un video shock sugli effetti delle sigarette fumate sui polmoni e i risultati di una ricerca che proverebbe come le e-cig provochino il 95% dei danni in meno rispetto a quelle normali. Sono questi i punti fondamentali della Health Harms campaign del Public Health England, un’agenzia governativa del ministero della Salute inglese che cerca di sensibilizzare i cittadini del Regno Unito sui possibili metodi per smettere di fumare, tra cui quello di passare all’utilizzo delle sigarette elettroniche.

L’obiettivo dell’analisi è anche quello di sfatare i dubbi e lo scetticismo che si è diffuso sulla sicurezza delle sigarette elettroniche. “Sarebbe tragico se migliaia di fumatori che potrebbero smettere con l’aiuto dell’e-cig, rinunciassero a causa di paure sulla sicurezza del prodotto”, è l’allarme del professor John Newton, direttore del Phe. Le immagini diffuse in un video dal Public Health England, mostrano i risultati di un esperimento nel quale viene comparata la quantità di catrame che si accumula nei polmoni di un fumatore di sigarette normali rispetto a quelli di un fumatore di e-cig e di un non fumatore. In tre barattoli di vetro sono stati inseriti dei batuffoli di cotone che simulano la reazione degli organi respiratori sottoposti ai differenti tipi di fumo. Nel caso del fumatore, il cotone risulta quasi totalmente annerito, mentre l’effetto della sigaretta elettronica provoca solo una velatura della parete di vetro. La ricerca del Phe indica una diminuzione del 95% dei danni in caso di utilizzo di e-cig.

Una delle critiche che è circolata sull’uso delle sigarette elettroniche è che provocherebbero tosse e difficoltà respiratorie nelle persone, a causa del diacetile. Questa sostanza chimica si troverebbe in quantità 100 volte maggiori nelle sigarette ordinarie. Negli Stati Uniti, intanto, la diffusione degli apparecchi elettronici tra gli adolescenti ha creato allarme perché si ritiene possa essere una prima “via d’accesso” al fumo. Come riporta The Guardian ,un sondaggio condotto a dicembre dal National Institute on drug Abuse, un’agenzia governativa degli Stati Uniti, per esempio, ha mostrato un serio incremento degli adolescenti che facevano uso di sigarette elettroniche, mentre alcuni mesi prima la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, aveva lanciato una campagna per avvertire i ragazzi sui rischi delle e-cig.

Il Public Health England sostiene, invece, che tra i giovani inglesi l’uso delle e-cig è aumentato fino al 2015 per poi stabilizzarsi e che non ci sono dati che dimostrerebbero un aumento dell’uso di tabacco trai i ragazzi britannici causato dalle sigarette elettroniche. Dai dati del suo programma, il Phe ritiene che l’uso delle e-cig avrebbe fatto diminuire il numero di fumatori tra il 65% e il 68%. Il professor Newton ha chiarito che l’obiettivo della campagna lanciata dal Public Health Center è “incoraggiare i fumatori a provare a smettere completamente con l’aiuto di una sigaretta elettronica, o usando altri sostituti della nicotina come cerotti o gomme, perché questi mezzi potrebbero aumentare significativamente le loro possibilità di successo”. Mentre il dottor Lion Shahab, dell’università di Londra, che appare nel video, ha spiegato che l’esperimento “condotto da noi e altri ha dimostrato che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose del fumo e il loro uso a lungo termine è relativamente sicuro”.

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