Smantellato la centrale dello spaccio ai giardini della Fortezza da Basso di Firenze: poliziotti sotto copertura e telecamere nascoste hanno portato alla luce almeno 200 episodi di spaccio in poco più di due mesi. 26 le persone finite in manette tra spacciatori e fornitori della droga, quattro dei quali fermati durante un blitz della polizia in un parcheggio sulla A1.
Si tratta, in gran parte, di nigeriani di età compresa tra i 20 e i 42 anni, accusati di detenzione illecita e spaccio. Dieci di loro risultano domiciliati in alcuni Cas (centri di accoglienza straordinaria) a Firenze e in provincia: nelle loro stanze sono scattate le perquisizioni, che in alcuni casi si sono concluse con il sequestro di dosi di stupefacente. Diciassette, in tutto, le persone che si trovavano a Firenze come richiedenti asilo.
Documentati centinaia di episodi di cessione di droga. Il gruppo aveva occupato da tempo l’intera area verde del parco e alcune zone limitrofe (in particolare le vicine fermate dalla tramvia), dandosi “ad uno stabile e continuativo smercio di sostanze stupefacenti in strada”. Da tempo la zona intorno alla Fortezza da Basso era al centro di esposti di cittadini e comitati di quartiere che denunciavano “il continuo e interrotto spaccio a cielo aperto”. Lo scorso 23 settembre una giovane studentessa di 21 anni era morta dopo aver acquistato una dose letale di eroina proprio in quel parco.
“La lotta allo spaccio è una nostra priorità per la vivibilità di Firenze e la legalità”, ha scritto su Twitter il sindaco Dario Nardella che ha ringraziato “la polizia, i vigili urbani e la magistratura per l’ottimo risultato”. “È evidente il cambio di passo sollecitato dal governo. Conto che la magistratura aiuti in questo percorso di legalità”, il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
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