Nella tarda mattinata di sabato 26 gennaio scorso, la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Amati Bonaccorsi, 35 anni, di Portico di Caserta, per maltrattamenti in famiglia. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a seguito delle solerti informative del commissariato di Marcianise che aveva accertato la ripetuta violazione delle prescrizioni relative alla meno afflittiva misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza cui il giovane era stato sottoposto a seguito dell’arresto in flagranza operato dai poliziotti l’8 dicembre scorso.
Nella circostanza, infatti, gli agenti erano intervenuti in via Novelli a seguito della violenta aggressione consumata dal giovane a danno dei suoi genitori, a suo dire colpevoli di non schierarsi dalla sua parte a seguito della separazione dalla moglie. I poliziotti accertavano che l’aggressione era in realtà il culmine di atteggiamenti violenti che l’uomo, operaio in una fabbrica a Firenze da cui rientrava ogni fine settimana, aveva assunto nei confronti dei suoi familiari già da diversi giorni, al punto che la moglie ed i loro tre figli minori erano stati costretti ad allontanarsi dalla loro abitazione di via Novelli, trovando ospitalità presso parenti.
Verificato che il 35enne annoverava precedenti per maltrattamenti in famiglia, gli agenti consultavano la donna, la quale confermava i continui soprusi, fisici e psicologici che subiva da tempo, aggiungendo che nei giorni precedenti l’uomo aveva anche minacciato di spararle se non fosse andata via di casa. Sulla scorta delle dichiarazioni delle vittime, quindi, veniva effettuata una perquisizione domiciliare che portava al rinvenimento ed al sequestro di una pistola semiautomatica, marca Beretta, calibro 7.65, munita di quattro cartucce e pronta all’uso.
Pertanto, l’uomo veniva arrestato per maltrattamenti in famiglia e per detenzione abusiva di arma comune da sparo e, quindi, condotto in carcere. In sede di convalida dell’arresto veniva applicata nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora a Marcianise, dove si trova l’abitazione coniugale, le cui prescrizioni però non venivano rispettate dall’uomo, ritornando più volte in quel centro, per rivolgere nuovamente alla moglie gravi minacce. Pertanto, la Procura formulava immediatamente richiesta di applicazione di misura cautelare più grave ed idonea a fronteggiare la pericolosità del giovane, puntualmente emessa dal tribunale ed eseguita nei giorni scorsi.