Giornata nera, quella di ieri, per la giunta arcobaleno che regge le sorti di Aversa, in particolare per il sindaco Enrico De Cristofaro che, in mattinata, si è visto protocollare un documento in cui quattro consiglieri comunali della sua coalizione si autoescludono dalla maggioranza sino a quando non vi sarà l’azzeramento di tutte le cariche politiche e istituzionali. Poi, nel pomeriggio, è giunta la notizia del rinvio a giudizio dello stesso primo cittadino nell’ambito dell’inchiesta “The Queen” per presunti reati commessi quando De Cristofaro ricopriva la carica di presidente dell’ordine provinciale degli architetti, relativamente al recupero dell’ex carcere mandamentale di Aversa in “Casa dello Studente” (leggi qui). Dopo il rinvio a giudizio, il prossimo appuntamento è per il 20 febbraio, dinanzi al tribunale di Napoli Nord, dove il processo è stato incardinato.
Passando a temi più squisitamente politici, Mimmo Palmieri, Michele Galluccio, Giovanni Innocenti e Claudio Palladino hanno dato vita ad un “gruppo di fatto” e, con una nota protocollata presso la casa comunale, si sono sospesi da qualsiasi attività politica. Una decisione giunta perché, non è stato rispettato, sino ad oggi, l’accordo siglato all’indomani delle elezioni amministrative del giugno 2016 tra gli allora cinque consiglieri comunali di Forza Aversa, che prevede la staffetta tra l’attuale presidente del Consiglio comunale Augusto Bisceglia e il suo compagno di lista Mimmo Palmieri che doveva avvenire entro dicembre 2018, a metà consiliatura. «Diventa necessario, utile, opportuno nonché imprescindibile per una corretta, adeguata, proporzionale e da tutti riconosciuta rappresentanza politica sia corretta che dirimente di dubbi, incertezze e legittimazioni per la residua durata della consiliatura, – scrivono i quattro nella nota – un azzeramento totale delle cariche politiche, amministrative e istituzionali attualmente in essere».
Insomma, mai come ora la variopinta coalizione guidata dal sindaco De Cristofaro è stata vicina alla deflagrazione, considerato che oltre a questi quattro consiglieri c’è anche un quinto che è allineato con loro: si tratta di Danila De Cristofaro, nipote del sindaco. Numeri e persone difficili da recuperare anche facendo la corte a esponenti delle opposizioni, cosa che il sindaco ha negato di voler fare. Su questo versante la maggioranza si dice comunque convinta che la vicenda si concluderà. Sia il sindaco che il suo vice Michele Ronza, infatti, hanno dichiarato che l’azzeramento è anche il loro obiettivo.
«Finalmente – ha dichiarato dall’opposizione il capogruppo di Fi, Gianpaolo Dello Vicario – un po’ di buon senso e di sana politica. Il documento dei quattro colleghi chiede l’unica soluzione da noi suggerita e ultimamente richiesta. Dopo tanti cambi di casacca, la maggioranza uscita dalle urne non c’è più. É evidente che o si torna a fare Politica con la P maiuscola o si torna a votare. Oramai più nessuno si fida delle promesse da marinaio che il sindaco dispensa a destra e manca. Dovrebbe, come ultimo tentativo, affidarsi a chi è più credibile e organizzato, ossia ai partiti e ai movimenti, per tentare la composizione di una crisi perenne che ha profondamente danneggiato la città». «Si dimostra, ancora una volta – gli fa eco l’esponente del M5S Maria Grazia Mazzoni – quanto il primo cittadino sia sotto continuo ricatto della sua pseudo maggioranza tenuta in piedi solo da promesse fatte per la costruzione del carrozzone elettorale. Una maggioranza che ora passa a riscuotere. In questo mercato delle vacche chi ci rimette è solo la città e il bene comune».