Lusciano, Esposito: “Da Ciocio solo storielle e manie di protagonismo”

di Redazione

Lusciano – Il sindaco Nicola Esposito non ci sta alle accuse lanciate, attraverso una nota inviata agli organi di informazione, da consigliere di minoranza Filippo Ciocio, il quale ha accusato il primo cittadino di averlo insultato, e anche intimidito, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale (leggi qui). In una lunga lettera inviata in redazione, Esposito, dopo una lunga premessa, dà la sua versione dei fatti e, in chiusura, fa sapere di aver telefonato a Ciocio per gli auguri di Buon Anno, a testimonianza della sua volontà di voler porre fine alla polemica.

Riceviamo e pubblichiamo: “Sono sindaco da oramai quasi sei anni. In passato, nello scorso mandato, ho avuto scontri con la minoranza, a volte anche forti, ma mai nessun consigliere è arrivato ad offendere la mia persona in quanto tale. Dall’inizio di questo secondo mandato, in Consiglio comunale, e non solo, subisco insieme al mio gruppo di maggioranza, in modo gratuito, dal consigliere Ciocio offese anche di tipo personale.

La campagna elettorale è terminata da un bel po’ e sono stato rieletto sindaco dal 62% dei luscianesi che forse avrà premiato la grande umiltà che mi contraddistingue sin dalla nascita, o semplicemente ha apprezzato quanto fatto fino ad ora. In Consiglio comunale il consigliere Ciocio si è sempre presentato con atteggiamento saccente e da inquisitore, irriguardoso delle Istituzioni, del segretario comunale, dei dirigenti degli uffici comunali e degli stessi dipendenti, dimenticando che il suo credo non è Vangelo; addirittura, sempre in Consiglio comunale, con aria di superiorità, dichiara di “sbattersene della magistratura”! Il ruolo della minoranza è di sprono per la maggioranza ma non certo di accuse continue e gratuite.

Il consigliere Ciocio, dall’alto della sua istruzione ed educazione, dimentica che, offendendo me, mentre esercito la carica istituzionale di sindaco in Consiglio comunale, sta offendendo non solo una persona, un cittadino, un marito e padre, ma sta offendendo Lusciano e tutti i luscianesi. Risulta di cattivo gusto che un rappresentante istituzionale modifichi il senso di un discorso e alteri i contenuti di un dialogo per fini propagandistici, trasformando una difesa dialettica, anche se accesa e a toni alti, in minaccia o offesa. Il clima di sfida e di tumulto che il “presuntuoso” e “pretestuoso” consigliere Ciocio ha instaurato nel pubblico consesso è al limite del tollerabile. E quello che ne risulta è figlio del suo intercalare facinoroso e da tuttologo che si pone slegato totalmente dai contenuti politici e si posiziona in ambito carnevalesco.

A conferma di tali attitudini il consigliere Ciocio, facendo un uso smoderato e improprio dei social, continua dal primo giorno in cui è stato eletto ad offendere gratuitamente la persona del sindaco, del gruppo di maggioranza, del segretario comunale e dei dipendenti comunali, sfociando nell’ultimo gravissimo episodio in cui addirittura si è permesso di travestire, irridendo, il sindaco da Babbo Natale, facendo illazioni di regalie e compromessi con altri sindaci e comuni, rendendolo pubblico attraverso il suo profilo Facebook, pensando che forse anche la satira politica faccia parte del suo ruolo istituzionale, che ormai ha travisato completamente, o forse non l’ha mai ricoperto! Valutate voi se un simile atteggiamento di un consigliere, condiviso solo da una parte del suo gruppo, possa essere tollerato da chi vi rappresenta quotidianamente.

Egocentrismo, mania di protagonismo e senso di superiorità sono i tratti distintivi della personalità politica del consigliere Ciocio; attitudini in pericoloso contrasto con quelli che dovrebbero essere i toni della politica. Satira, scherno, offese gratuite travestite da ironia, tutto fuorché concretezza. Cavilli, dettagli, postille, come se l’attività politica e la pubblica amministrazione potessero risolversi in questo. La ricerca spasmodica dell’errore tecnico, del difetto nascosto, sono questi gli unici pensieri del consigliere Ciocio, dimenticando che il cittadino viene sempre al primo posto, anche prima della gloria personale.

Concludo ricordando al consigliere Ciocio, e a quella parte del suo gruppo che condivide questo suo racconto, che, durante la sospensione del Consiglio comunale del 27 dicembre scorso, in presenza di consiglieri di maggioranza e minoranza, ma anche, e soprattutto, in presenza del comandante della Polizia municipale, porgendogli la mano, dichiarai che, anche se per l’ennesima volta lui aveva fatto offese personali, per me erano cose politiche e che mai sarebbero andate ad intaccare la sfera personale; il consigliere Ciocio, non solo non ha accettato quel mio gesto, rispondendo con un pugno chiuso dietro spinta dello stesso comandante della Polizia municipale, ma di questa cosa ne ha inventato un racconto, una storiella, sfociando, come sua abitudine, anche nella sfera personale. Ci tengo, inoltre, a precisare che il 2 gennaio scorso, alla presenza di testimoni (amici in comune), ho telefonato al consigliere Ciocio per fargli gli auguri di buon anno”.

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