Un reddito annuo inferiore a 6mila euro se si vive da soli o a 12.600 euro a fronte di una coppia con quattro figli minori: il reddito di cittadinanza non guarderà solo all’Isee, come per l’attuale reddito di inclusione, ma anche al reddito familiare con una soglia incrementata a 9.630 euro annui se si è in affitto. La bozza del decreto sul reddito di cittadinanza riporta norme in molti casi simili al Rei, ma con tetti più alti per il beneficio economico.
Il reddito di cittadinanza dovrebbe essere erogato alle persone in stato di bisogno e con regole più stringenti per gli stranieri a partire dal requisito sulla residenza nel nostro Paese che passa da due a cinque anni. Di fatto, a differenza del Rei, impone una barriera rigida del reddito di partenza. Ecco, in sintesi, alcune delle analogie e delle differenze con il Rei secondo quanto emerge dalla bozza:
CHI PUO’ RICHIEDERLO – Sia per il Rei che per il reddito di cittadinanza si potrà chiedere se cittadini italiani o comunitari con diritto di soggiorno o di paesi extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo. Per il Rei bisogna essere residenti da due anni al momento della domanda mentre per il reddito di cittadinanza la residenza in via continuativa si deve avere da cinque anni.
VALORE MASSIMO ISEE DI 9.360 EURO – Per chiedere il reddito di cittadinanza bisognerà avere un valore massimo Isee di 9.360 euro mentre per il Rei il tetto è a 6mila euro. Nel reddito di cittadinanza si considererà anche il valore del reddito familiare che dovrà essere inferiore alla soglia di 6.000 euro annui (per un single) incrementata secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi 12.600 euro).
REDDITO DI CITTADINANZA COMPATIBILE CON NASPI, REI NO – Si può ottenere il Rei anche se si ha il sussidio di disoccupazione, purché non superi la soglia del reddito annuo (6.000 euro incrementati a seconda dei componenti della famiglia). Il reddito familiare per il reddito di cittadinanza è considerato al netto dei trattamenti assistenziali fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi (come ad esempio l’indennità di accompagnamento).
A QUANTO AMMONTA L’ASSEGNO – Il beneficio economico dovrebbe essere quasi doppio per il reddito di cittadinanza rispetto al Rei perché a fronte di redditi pari a zero può arrivare a 6mila euro annui per un single (500 al mese a fronte dei 187 per un single per il Rei) e a 12.600 per una famiglia di 6 persone (1.050 al mese a fronte dei 539 euro del Rei). L’importo aumenta nel caso di una famiglia che vive in affitto con un contributo che può arrivare a 280 euro al mese, contributo che non è previsto nel Rei. Naturalmente il beneficio è integrativo rispetto al reddito familiare esistente. Il beneficio non può essere inferiore a 480 euro annui (40 euro al mese).
DURATA 18 MESI, PER IL REDDITO DI CITTADINANZA SI RIDUCE L’ATTESA PER RINNOVO – La durata del beneficio è la stessa, 18 mesi, per le due misure ma per il Rei bisogna attendere per il rinnovo almeno sei mesi mentre per il reddito di cittadinanza basterà un mese.
FINO A 8 ORE DI LAVORO PER IL COMUNE – Le due misure prevedono l’attivazione di tutto il nucleo familiare per la ricerca del lavoro e per lo studio nel caso dei componenti minori. Nel reddito di cittadinanza non è ancora chiaro quale sarà lo sportello dove fare la domanda (al Comune per il Rei). E’ prevista la possibilità di chiedere al beneficiario fino a 8 ore di lavoro settimanale per progetti del comune di residenza (richiesta non prevista per il Rei).
SUSSIDIO PER 1,3 MILIONI DI FAMIGLIE – A settembre, secondo gli ultimi dati Inps, erano circa 378mila i nuclei familiari che avevano avuto il reddito di inclusione per 1,1 milioni di persone coinvolte (304 euro l’importo medio per famiglia). Nella relazione della bozza del decreto si ipotizza una platea di 1.375.000 famiglie nel complesso, quasi 200mila delle quali di soli stranieri.