Aversa – “Si dia seguito alle attività per la nomina dei direttori sanitari dell’Asl di Caserta”. A chiederlo il responsabile generale della Fials, Salvatore Stabile, che sottolinea, a latere, come siano ben cinque su sei i nosocomi che non hanno un direttore sanitario stabile con tutti i requisiti richiesti. Stabile ha inviato una nota a Mario De Biasio, direttore generale Asl Caserta; Pasquale lovinella, responsabile della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione Asl Caserta; Concetta Cosentino, direttore Uoc Gru Asl Caserta; Stefano Graziano, presidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Campania.
Il segretario generale del sindacato della Sanità parla di “un garbato sollecito affinché si proceda tempestivamente al conferimento degli incarichi”. E continua: “Invero, con provvedimento del direttore generale della Asl di Caserta, del 24 settembre 2018, veniva emanato un avviso interno per il conferimento di incarichi di sostituzione di direttore sanitario di presidio ospedaliero, a mente del quale, entro i successivi dieci giorni gli interessati avrebbero dovuto far pervenire istanza di partecipazione corredata dal personale curriculum. Ebbene, da più di tre mesi non si è ancora proceduto alle nomine in parola”. Per il dirigente sindacale aversano “non si comprende la ragione del ritardo, stante che il numero dei partecipanti, ancorché congruo rispetto al numero di posti da ricoprire, non può certo dirsi eccessivo (poco più di una ventina, ndr)”.
“Orbene, – è ancora Stabile a parlare – bisogna considerare che ben cinque presidi ospedalieri su sei (Sessa Aurunca, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Marcianise e Maddaloni, mentre Piedimonte Matese è coperto da Diego Colaccio a scavalco anche su altro presidio, pensionabile) si trovano tutt’ora senza vertice sanitario a tanto legittimato; in qualche caso, addirittura, con posizione ricoperta da dirigente sprovvisto dei requisiti di legge e contrattuali”.
“Non sfugge ai destinatari della nota – continua Stabile – come tale situazione sia divenuta insostenibile e come la mancanza di figure giuridicamente dotate del potere organizzativo abbia ad incidere sugli assetti produttivi dei presidi ospedalieri e sulla stessa legittimità dei provvedimenti da questi dirigenti quotidianamente adottati. A documentare il fondamento delle preoccupazioni espresse basta una rapida scorsa alla rassegna stampa, laddove, pressoché ogni giorno, si leggono episodi di malgoverno dei presidi ospedalieri, di disagio diffuso degli operatori e, ultimo in elencazione ma primo fra i rilievi, di malessere anche dei pazienti”.