Aversa celebra San Paolo. Il vescovo Spinillo: “Potenza della grazia che vince sul peccato”

di Livia Fattore

Aversa – «La conversione di San Paolo, che siamo chiamati a celebrare e a vivere, esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato. La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dove, illuminato dalla potenza del Risorto, scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra». Con queste considerazioni il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, annuncia la festività di oggi del Santo Patrono della città normanna, San Paolo, di cui si festeggia, appunto, la conversione.

Questa mattina, alle 10, l’avvio della processione con la statua del Santo Apostolo per le vie della città. Si tratta di una ricorrenza che da qualche anno la Chiesa festeggia con molto meno fasto rispetto al passato, quando la città era impegnata praticamente per due giorni di seguito in quella che era la processione per antonomasia. E che moltissimi fedeli, anche attraverso una cospicua raccolta di firme, hanno chiesto invano al vescovo di ripristinare. Tutto iniziava il giorno precedente, quando le statue dei Santi prescelti per parteciparvi partivano dalle rispettive chiese in cui erano custodite per raggiungere la cattedrale di San Paolo. Qui trascorrevano la notte per dare vita, il mattino successivo, ad una lunghissima processione alla quale partecipavano anche le diverse congreghe cittadine.

La tradizione voleva che man mano che si avanzava ci fossero Santi sempre più importanti. Alla fine del corteo i Santi d’argento. Tra questi il magnifico busto di San Sebastiano trafitto da frecce (che fece parte dei pezzi pregiati esposti a New York in occasione della mostra sul Settecento napoletano negli anni Ottanta), un busto di San Donato (sottratto da mani sacrileghe negli anni scorsi dalla Chiesa dell’Annunziata) e, ovviamente, per ultimo, il busto di San Paolo. Ritenuti i Santi più importanti.

Da qui il detto «quando vedi i santi d’argento è fernuta ‘a processione» che sta ad indicare che quando si vedono in alcuni eventi le persone importanti, allora si è alla fine della manifestazione. In campo civile, uffici pubblici e scuole chiuse, banche con orario ridotto. A tavola, obbligatorio per tradizione, maccheroni imbottiti, polpette, la polacca grande e la pietra di San Girolamo (fatta con cacao, zucchero e mandorle), i due dolci tipici aversani.

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