Aversa – Sembrano alcuni dei tristi resti del “Muro di Berlino” e rappresentano un pericolo costante per i pedoni e una barriera architettonica per i portatori di handicap. Sono i blocchi di cemento situati sul marciapiede di via Vito Di Jasi, all’imbocco di via Michelangelo, a pochi metri dall’Arco dell’Annunziata.
Quel marciapiede è stato rifatto da poco tempo, eppure questo sconcio “metafisico” è sfuggito non solo alla ditta che ha eseguito i lavori ma anche al controllo dei tecnici del Comune, ai politici locali che sembra non passeggino più nel centro della città come fanno i “comuni mortali”.
C’è da dire, poi, che via Michelangelo, un lungo serpentone che arriva fino all’Aulario della Facoltà di Ingegneria, è una trappola continua per i pedoni. Gli angusti marciapiedi, infatti, sono “recintati”, in modo disordinato e irrazionale, da paletti arrugginiti che rendono difficile il passaggio di un portatore di handicap in carrozzella, di una mamma che porta a spasso i figli in carrozzina, di anziani che hanno difficoltà nei movimenti.
Un cammino, quello in via Michelangelo, reso ancora più arduo a causa degli escrementi dei cani che gli incivili padroni degli animali non raccolgono e non depositano negli appositi contenitori, nonostante siano presenti su un tratto di strada decisamente da riqualificare.
inviato da Franco Terracciano
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