Aversa – «Il problema vero dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa è quello della carenza di personale, altro che volontà di scendere in pronto soccorso dal reparto di pediatria da parte dei medici». E’ un coro quello che si è levato contro le dichiarazioni del direttore generale del nosocomio aversano Angela Maffeo che, commentando l’ennesimo episodio di minacce contro una pediatra (leggi qui), aveva affermato che se la pediatra in questione fosse scesa in Pronto soccorso sarebbe stata più al sicuro. A rispondere, praticamente all’unisono il responsabile della Fials, Salvatore Stabile, ed una serie di medici che hanno fatto notare alla Maffeo «che di notte, tutte le notti, presso il reparto di pediatria e nell’intero Moscati è in servizio un solo pediatra che deve badare al reparto, essere presente in sala parto se vi è in corso un parto e, infine, anche presso il pronto soccorso in caso di bisogno e, si sia certi, che c’è sempre bisogno considerato i numeri dell’ospedale aversano».
Insomma, nel reparto si crea una sorta di “imbuto” quando giungono più bambini dal Pronto soccorso e ci sono i pazienti già ricoverati a cui badare. Da qui i ritardi che tanto danno fastidio ad alcuni genitori di piccoli pazienti, come avvenuto giovedì notte. «Proprio per evitare azioni violente contro i medici e gli infermieri – hanno concluso Stabile e i sanitari visibilmente indispettiti – era stata stabilita la presenza di un vigilante presso il reparto, poiché vi salivano i piccoli pazienti e i loro genitori. Ma è stata proprio l’attuale dirigenza dell’ospedale San Giuseppe Moscati a decidere di fare a meno di questo presidio di sicurezza trasferendolo in un’altra parte del nosocomio dove la sua presenza è praticamente inutile. Facessero venire nuovi medici e la situazione migliorerà sicuramente per tutti, soprattutto per i pazienti».
Sul piede di guerra i pediatri del reparto del Moscati che si dicono «sorpresi è addolorati di quanto detto dalla direttrice sanitaria che ha definito ‘lusso’ la volontà dei medici di non scendere in Pronto soccorso. La dottoressa Maffeo – commentano – sa bene ce c’è un solo pediatra di notte che non può lasciare il reparto che dista quattro piani dal pronto soccorso. Non a caso c’era un vigilante presso il reparto di notte a difesa non solo della nostra incolumità, ma anche dei pazienti educati che venivano difesi dalle angherie dei violenti».