Festival di Berlino, in concorso “La Paranza dei Bambini”

di Gaetano Bencivenga

Al via la 69esima edizione del Festival del Cinema di Berlino, kermesse internazionale in programma nella capitale tedesca dal 7 al 17 febbraio prossimi. Annunciati, anche, i  17 titoli della competizione ufficiale, che concorreranno all’assegnazione dell’Orso d’Oro al miglior film e degli altri premi più importanti della manifestazione, terza per importanza continentale dopo quelle di Cannes e Venezia.

La giuria, presieduta dall’attrice transalpina Juliette Binoche, già premio Oscar e Orso d’argento per l’interpretazione nel notissimo “Il paziente inglese”, dovrà scegliere i vincitori tra i lungometraggi provenienti da ogni parte del mondo. I padroni di casa faranno, come al solito, la parte del leone con due opere in concorso e altre coproduzioni, mentre i nostri colori saranno difesi, con sicuro onore, dal giovane talentuoso Claudio Giovannesi, regista de “La paranza dei bambini”, tratto dal romanzo omonimo (2016) di Roberto Saviano. Si tratta di una pellicola girata a Napoli nella scorsa estate, che racconta la vicenda di un gruppo di minori, appartenenti a un nucleo criminale comunemente detto “paranza”, aspiranti a trasformarsi nei padroncini del Rione Sanità, seminando il terrore nel popolare quartiere partenopeo.

I ruoli principali sono affidati a ragazzi “non-attori”, reclutati nelle stesse strade del rione in cui si svolge la vicenda, molto attesi in questa loro prima prova sul grande schermo. Del film, che uscirà sui nostri schermi il 14 febbraio, si dice un gran bene, soprattutto, per la sua fedeltà alla cifra cronachistica del best seller di Saviano e per l’efficacia visiva nel trattare un tema tanto delicato e drammatico senza il ricorso a violenza gratuita. I suoi protagonisti hanno, già, suscitato la curiosità della stampa: sono studenti, pasticcieri, boxeur, figli della strada ma ringraziano l’ingresso del cinema nella loro vita, poiché li ha aiutati, senza dubbio, a crescere, insegnandogli la disciplina, dandogli la possibilità di aiutare, economicamente, i loro genitori e salvandoli dalla sorte tragica di molti loro coetanei.

Una sorte terribile, che nel lungometraggio viene descritta con puntualità e profondità, presentando con sguardo obiettivo, ma anche denso di pietas umana, la disarmante innocenza dei “paranzini” corrotta, trasformata, plasmata da atti di indicibile e ripugnante crudeltà.

IN ALTO IL TRAILER DEL FILM

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