Lo scorso 7 febbraio i militari del comando provinciale dei carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di due indagati ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso.
Il giorno prima, B.S., 34 anni, e S.A., di 37, allo scopo di recuperare una somma di denaro, pari a circa 350mila euro, insieme ad altre persone in corso di identificazione, hanno sequestrato un parente del debitore. Dopo aver individuato nei giorni precedenti la vittima del sequestro a Capua (Caserta), i due l’avrebbero attesa presso la sua abitazione, caricandola con la forza su un’autovettura e conducendola a Napoli.
Le indagini, avviate repentinamente e dirette fin dai primi momenti dalla Procura partenopea, anche di natura tecnica e scientifica, hanno consentito di risalire, in tempi rapidissimi, all’identità dei due soggetti coinvolti e alla loro localizzazione, e di sottoporli a fermo alle prime luci dell’alba del 7 febbraio, con la contestuale liberazione della vittima che è stata rilasciata incolume presso la stazione ferroviaria di Napoli – Piazza Garibaldi.
Gli arrestati sono da ricondurre all’organizzazione camorristica del clan dei Mazzarella, operante su Napoli e comuni limitrofi. Il comando provinciale dell’Arma, nel frattempo, aveva predisposto ed organizzato l’intervento dei Gis (Gruppo di intervento speciale) dei carabinieri. I due fermati sono stati condotti nel penitenziario di Napoli-Secondigliano per l’udienza di convalida, all’esito della quale il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia in carcere.
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