Spaccio di droga nel Catanese, 17 arresti a Scordia in “Operazione Narcos”

di Redazione

Blitz antidroga dei carabinieri del comando provinciale di Catania. L’operazione, denominata “Narcos”, ha smantellato una organizzazione che aveva acquisito il controllo di una intera piazza di spaccio a Scordia. Eseguite diverse ordinanze di custodia cautelare su disposizione del gip del tribunale di Caltagirone, dopo richiesta della procura. In azione oltre cento carabinieri del comando provinciale, supportati dai militari della compagnia di intervento operativo del 12esimo reggimento Sicilia, dello squadrone eliportato cacciatori Sicilia, del nucleo cinofili e da un velivolo del 12esimo nucleo elicotteri.

17, complessivamente, gli arrestati, fra i quali due già detenuti. In carcere sono finiti: Rocco Caruso, 37 anni; Cetti La Porta, 31; Francesco Guttuso, 30; Federico Anzaldi, 29; Roberto Pasha, 23; Salvatore Brancato, 30; Domenico Bonifacio, 28; Antonino Gambera, 50. Ai domiciliari: Antonino Cosentino, 43, Patrick Kwame Yeboah, 29; Brian Antony Fratullo, 21; Giuseppe Di Silvestro, 45; S.E., 28; T.S., 23; F.A., 22; T.M., 22; P.S., 21.

Il provvedimento trae origine da un’articolata attività investigativa, denominata convenzionalmente “Narcos”, condotta dalla compagnia carabinieri di Palagonia a cavallo tra il 2017 ed il 2018, che ha consentito di acquisire molteplici elementi a carico degli indagati, inseriti in una collaudata rete di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana e hashish, che tentava di acquisire il controllo esclusivo della “piazza” di Scordia, con consolidati canali di approvvigionamento dal capoluogo etneo, Palagonia, Lentini e, in misura minore, da altri centri dell’isola.

Rilevate le ripetute violazioni di uno dei promotori dell’attività di spaccio, che pur trovandosi agli arresti domiciliari continuava a gestire e coordinare l’azione dei numerosi “pusher”, ordinando personalmente le azioni da adottare, senza risparmiare minacce, nei confronti di quelli che non si attenevano alle sue disposizioni. In una delle conversazioni intercettate così sollecitava l’interlocutore a reperire la somma di denaro dovuta per la droga: “dicci che si vendono anche alle loro madri…”. In altra circostanza, dopo aver parlato con un giovane che manifestava dubbi sulla somma da consegnare per la chiusura di un vecchio conto, si faceva ripassare al telefono il cugino e con tono perentorio gli diceva: “sbattilo al muro direttamente”.

Individuati, inoltre, alcuni tra i principali luoghi di riferimento per lo spaccio di stupefacenti a Scordia, come la villa comunale, la piazzetta prospiciente la chiesa di San Giuseppe, la scalinata di via Guccione, nei pressi del Liceo Scientifico “Ettore Maiorana”, e il locale gestito da uno degli indagati, emblematicamente denominato “club dei picciotti”. In arresto sono finite 5 persone in flagranza di reato, denunciate altre due in stato di libertà e identificato un rilevante numero di acquirenti, provenienti da diversi paesi del calatino. Recuperate complessivamente oltre 200 dosi di sostanze psicotrope, materiale vario per il confezionamento ed alcuni appunti manoscritti, relativi ad una vera e propria contabilità dell’attività illecita, con la puntuale annotazione delle quantità, del corrispettivo in denaro e delle “giornate di riposo”.

Dal complesso dell’attività investigativa, si può stimare in diverse centinaia di grammi il volume di stupefacente trattato quotidianamente dagli indagati, per un valore di oltre mille euro. Per uno dei pusher più attivi, nel corso delle indagini, sono stati complessivamente censiti oltre 25mila contatti telefonici, inequivocabilmente finalizzati alla cessione al dettaglio di sostanze stupefacenti.

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