Operazione di controllo straordinario del territorio dell’agro aversano per verificare irregolarità in esercizi commerciali e imprenditoriali.
Ad Aversa è stato sequestrato uno stabilimento, in parte già sottoposto ad analoga misura qualche anno addietro, esteso su un’area di 1500 metri quadrati, dove erano impiegate 13 persone per la lavorazione di legnami. All’interno dell’azienda venivano stoccati illegalmente rifiuti anche pericolosi e sono state contestate violazioni della normativa in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, in quanto erano utilizzate attrezzature e macchinari pericolosi. 12 dipendenti sono risultati irregolari tra i quali tre extracomunitari sprovvisti di permesso di soggiorno. Sempre nella città normanna sequestrate due officine meccaniche, ed alcune aree annesse, fortemente compromesse sotto il profilo ambientale per la presenza di materiali pericolosi, quali oli esausti, parti di veicoli, batterie per auto, in violazione della normativa in materia di smaltimento dei rifiuti.
A Gricignano è stata sequestrata un’azienda specializzata nel recupero e stoccaggio di rifiuti pericolosi nella quale erano depositati illegalmente una gran quantità di rifiuti speciali e pericolosi in violazione delle norme in materia di tutela ambientale e di sicurezza sul lavoro, nonché un fabbricato all’interno del quale veniva svolta un’attività non autorizzata di rimessa di rifiuti ferrosi.
In campo 93 uomini tra personale del Raggruppamento “Campania” dell’Esercito italiano, commissariato di polizia di Aversa, carabinieri di Teverola, Guardia di finanza di Aversa, Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Napoli, Polizia metropolitana di Napoli, Polizia provinciale di Caserta, Polizie locali, Asl e Arpac Caserta. Controllate 10 attività (di cui 6 sequestrate) nei settori meccanico, calzaturiero, di stoccaggio e smaltimento rifiuti e 75 veicoli (19 sottoposti a fermo amministrativo). Identificate 69 persone (8 denunciate all’autorità giudiziaria e 7 destinatarie di sanzioni amministrative) e contestate sanzioni amministrative per circa 23.500 euro.