Aversa – Per l’ex sindaco Enrico De Cristofaro le dimissioni sarebbero state una scelta obbligata ma non l’ha fatta perché, a suo avviso, i quattro consiglieri dissidenti che, sottoscrivendo il documento di dimissioni firmato insieme a tutti i componenti della minoranza, hanno reso possibile lo scioglimento dell’amministrazione devono assumersi le loro responsabilità nei confronti degli elettori per quanto accadrà nel prossimo futuro. Dove, con tutta probabilità, salteranno o non verranno finanziati progetti che avrebbero consentito alla città di fare un salto di qualità.
E’ questo, in sintesi, quanto viene fuori dalle parole espresse dell’ex primo cittadino in risposta ad una domanda postagli nel corso della conferenza stampa tenuta il 19 febbraio, in cui ha analizzato quanto fatto dalla sua amministrazione ed ha elencato i progetti che avrebbe voluto mettere in cantiere e che, con la sua eventuale rielezione, potranno essere ripresi.
Per De Cristofaro non aver ceduto alle richieste dei consiglieri dissidenti è la dimostrazione di quello che ha affermato fin dall’inizio della sindacatura, ovvero che l’unico apparentamento da lui ritenuto possibile “era ed è con la città”, “non con partiti né con consiglieri”.
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