Aversa – «Noi consiglieri dimissionari siamo convinti che sia giunto finalmente il momento di dare vita ad una nuova stagione politico-amministrativa, che guardi al futuro con speranza e determinazione a tutela del bene comune. La volontà univoca è quella di costruire una terza via fortemente voluta che si traduca in un progetto civico che superi le dinamiche di parte». Nicla Virgilio, Elena Caterino, Gianpaolo Dello Vicario, Mario Tozzi, Francesco Sagliocco, Paolo Santulli, Carmine Palmiero, Marco Villano e Alfonso Golia, nove dei tredici consiglieri comunali che con le loro dimissioni hanno scelto di continuare la propria esperienza in comune al di là di quelli che sono i simboli di partiti e le ideologie. Rimangono fuori, al momento, il leghista Michele Galluccio) con il partito che parrebbe prendere una posizione netta verso il centrodestra), la pentastellata Maria Grazia Mazzoni e gli indipendenti Giovanni Innocenti e Mimmo Palmieri.
«La notte di San Valentino – affermano all’unisono – si è concretizzato l’ultimo atto politico della minoranza consiliare, che si è confrontata, ritrovata e battuta in questi anni, nel rappresentare un’unica idea innovativa di città. Oggi, questo gruppo politico, già artefice di un percorso condiviso, portato avanti in contrapposizione all’azione miope e trasformista dell’amministrazione De Cristofaro, intende avviare un ragionamento trasparente che possa portare ad una condivisione fattiva e concreta di idee e di intenti».
Al primo posto i nove ex consiglieri pongono il recupero della connotazione aversano-centrica dell’agro aversano, affinché Aversa «ritorni ad essere la protagonista di un necessario sviluppo socio-economico per tutto l’agro per non lasciare mai più nessuno in dietro. Cercare di ridare quella giusta dignità alla nostra città deturpata da una cattiva e insensata gestione amministrativa. Ricostruire dalle macerie una Aversa accogliente, solidale e a misura d’uomo». «Siamo fermamente convinti – continuano – che la città meriti di più, crediamo che l’apporto sinergico da parte di tutti possa tramutarsi in un reale e concreto rilancio della comunità, ed è per questo che assieme intendiamo lavorare ad una piattaforma programmatica, che sicuramente dovrà crescere ed arricchirsi, coinvolgendo tutte le forze sociali cittadine, fondando le basi sulle esperienze maturate e condivise durante l’attività consiliare di questi anni».
Resta fuori, almeno per il momento, la Lega che con il commissario cittadino Carmen D’Angelo afferma: «Saremo in grado di assicurare alla città di Aversa un’amministrazione efficiente, sana, responsabile, sulla quale incomberà l’onere di realizzare un programma che, come nel nostro stile, non avrà nulla di improvvisato». «Abbiamo – continua l’esponente del partito del vicepremier Matteo Salvini – una precisa idea di città, che è la conseguenza di una attività di studio e di ascolto del territorio. Questa idea di città la poniamo come inizio di piattaforma programmatica di discussione e su di essa ricercheremo le migliori convergenze politiche possibili, certi di trovare innanzitutto l’adesione convinta dei tradizionali alleati del centrodestra». Affermazione quest’ultima che fa ipotizzare un distinguo dagli esponenti di Fi che hanno scelto di dare vita da un fronte unico di quanti si erano opposti a De Cristofaro. «Saremo, – ha proseguito il commissario cittadino – al solito, estremamente attenti nella scelta dei candidati, dando disco verde a coloro che risponderanno alla griglia di valori che contraddistinguono la Lega di Matteo Salvini». «Quanto al candidato sindaco – ha concluso D’Angelo – lo sceglieremo di concerto con le forze politiche e civiche che condivideranno con noi questo percorso, ma se c’è una cosa che non ci appassiona, è il totonomi».