Un ricorso contro il decreto del prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, con il quale veniva sciolto il Consiglio comunale di Aversa e una conferenza stampa scoppiettante, in quello che è stato un “pomeriggio caldo” per la città normanna. Il ricorso è stato depositato, nel pomeriggio di ieri, presso la segreteria del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, dal legale dell’ex sindaco della città normanna, Enrico De Cristofaro, dell’ex presidente del Consiglio comunale, Augusto Bisceglia, e degli ex consiglieri comunali Francesco Di Palma, Daniele Paolo Sbano, Stefano Di Grazia, Rosario Capasso, Isidoro Orabona, Renato Oliva e Danila De Cristofaro, tutti rappresentati dall’avvocato Gaetano Zarrillo dello studio legale che fa capo all’ex assessore Dino Carratù.
Ad essere citati, oltre allo stesso rappresentante del Governo centrale sul territorio, anche i 13 consiglieri comunali che hanno sottoscritto le proprie dimissioni nei giorni scorsi: Paolo Santulli, Marco Villano, Alfonso Golia, Elena Caterino, Giovanni Innocenti, Carmine Palmiero, Francesco Sagliocco, Gianpaolo dello Vicario, Nicla Virgilio, Michele Galluccio, Mario Tozzi, Maria Grazia Mazzoni e Mimmo Palmieri. Motivo della presunta illegittimità dell’atto prefettizio di scioglimento sarebbe il vizio, anch’esso presunto al momento, dell’atto collettivo di dimissioni sottoscritto dinanzi al notaio Ennio De Rosa di Aversa. Nello specifico, mancherebbe la delega espressa al consigliere comunale Paolo Santulli alla consegna delle dimissioni presso il protocollo comunale.
In realtà, nell’atto è riportato che «il sottoscritto Paolo Santulli provvederà a protocollare le dimissioni presso l’ente» e, di seguito, vi sono le sottoscrizioni di tutti. Insomma, mancherebbe una delega espressa, ma, di fatto, ci sarebbe senza problema alcuno. Saranno, comunque i magistrati amministrativi a decidere anche se il risultato massimo che si potrebbe ottenere potrebbe essere quello di spostare la data delle prossime elezioni, anche se, appena si è sparsa la voce della presentazione del ricorso, buna parte dei consiglieri comunali dimissionari si sono detti pronti a ripetere l’atto nei termini previsti se ve ne fosse bisogno.
Sempre ieri pomeriggio, presso l’Hotel del Sole, l’ex primo cittadino normanno ha tenuto una conferenza stampa insieme al suo vice Michele Ronza e all’ex presidente Bisceglia (guarda il video). In apertura, De Cristofaro, dopo aver ribadito che si ricandiderà, ha avuto parole durissime nei confronti del consigliere regionale del Partito Democratico, Stefano Graziano, (ritenuto “regista” dello scioglimento del Consiglio comunale) insieme al suo compagno di partito e capogruppo consiliare Marco Villano. I due esponenti Dem, stando a quanto affermato dall’ex sindaco, sarebbero stati più volte presso la Regione Campania per cercare di impedire la cessione in comodato d’uso al Comune di Aversa delle aree ex Alifana da trasformare in parcheggi e spazi verdi. Accuse anche a Santulli che con le dimissioni potrebbe aver provocato ulteriori ritardi o perdita della pista di atletica leggera alla quale, almeno a parole, l’ex parlamentare teneva, dopo aver portato i finanziamenti in città.
De Cristofaro ha, poi, fatto un lunghissimo excursus su quanto fatto in questi trenta mesi di attività amministrativa. Una risposta, a dire dell’ex sindaco, alle accuse di immobilismo e inerzia mosse dai tredici dimissionari. Un elenco lunghissimo che ha toccato tutti i settori amministrativi, dalla legalità (con la vicenda delle case di via San Lorenzo), alle finanze (con risanamento casse), ai lavori pubblici con i sagrati e i Pics che porteranno ad Aversa 13 milioni con la città normanna a fare da gestore.