Aversa, impalcature deturpano chiesa Annunziata: un altro classico “scaricabarile”

di Antonio Arduino

Molti dei nostri lettori si chiedono il perché delle condizioni in cui versa il monumento simbolo della città rappresentato, insieme all’arco di Porta Napoli, dalla chiesa dell’Annunziata. La presenza delle impalcature collocate sulla portone di ingresso che dà accesso al cortile del complesso e all’ingresso della chiesa ricoperte da teli distrutti dal tempo danno sicuramente un’immagine negativa di quella che si autodefinisce città d’arte. Se arte c’è, sicuramente è nascosta da quella impalcatura e da quei teli strappati. Ma chi deve provvedere a rimuovere le impalcature e perché sono state installate? Due domande che sembravano essere un rebus senza soluzione dato il lungo tempo di presenza delle impalcature e dei teli. Da qui la necessità di approfondire il tema chiedendo innanzitutto a chi ha fatto parte dell’amministrazione comunale proprietaria della chiesa.

“Il comune – afferma l’ex vicesindaco ed ex assessore al Patrimonio, Michele Ronza – non c’entra nulla. Sono lavori eseguiti dall’Università. Solo la chiesa è di proprietà del Comune”. Poi aggiunge: “In verità il sottoscritto, in data 14 settembre 2016, propose di aderire al fondo di rotazione della Regione Campania per il progetto di recupero e restauro della chiesa per circa 3 milioni di euro, proponendo anche altri cinque progetti”. “Di questi – continua Ronza – tre hanno ottenuto il finanziamento per la sola progettazione e sono Aversa digitale, la verde Aversa e l’ampliamento dell’isola ecologica di Cappuccini, quello della chiesa dell’Annunziata è rimasto fuori”.

“Però, – aggiunge – considerando che il progetto della chiesa è al 208esimo posto della graduatoria e che sono stati finanziati i progetti fino al 205esimo posto, siamo fiduciosi che in quest’anno potrebbero finanziarci la progettazione dell’intervento”. “Per quanto riguarda le impalcature -prosegue Ronza – quando ero in carica ho sollecitato l’Università ma, probabilmente, è il caso di risollecitare”.

Dunque, quelle impalcature sarebbero state installate dall’Università per lavori, sospesi per ragioni non meglio precisate, così toccherebbe alla stessa Università farle rimuovere. In realtà, le cose non starebbero esattamente così. Dai tecnici dell’Università che hanno provveduto ad effettuare i lavori di restauro della struttura ex conventuale viene affermato che le impalcature di cui è responsabile l’Ente scolastico sono solo quelle presenti sul lato destro, entrando, del cortile e nella parte alta collegata all’ingresso principale dove i lavori sono fermi a seguito del crollo di un solaio, che avvenne qualche anno fa e che portò al decesso di un operaio, a causa delle indagini avviate. In quella occasione i lavori furono sospesi ma potrebbero riprendere prestissimo dal momento che l’indagine sarebbe arrivata a conclusione.

Le impalcature presenti sia all’ingresso della complesso, affacciato su via Roma, sia all’ingresso della chiesa sono state installate dall’amministrazione comunale per mettere in sicurezza la zona giacché sembrava vi fosse qualche danno alle opere in marmo con possibilità di caduta. L’installazione sarebbe avvenuta in tempi differenti: quella all’ingresso della chiesa sarebbe stata collocata alcuni anni fa all’epoca della sindacatura di Giuseppe Sagliocco, quella all’esterno sarebbe più recente essendo stata disposta dall’amministrazione De Cristofaro, sempre per mettere in sicurezza la zona. La collocazione delle due impalcature potrebbe essere avvenuta sotto il controllo della Sovraintendenza ai beni culturali, così l’eventuale rimozione dovrebbe avvenire solo se i lavori di messa in sicurezza fossero stati portati a termine e venisse concesso il via libera dalla Sovraintendenza.

Due circostanze di cui l’Università non è a conoscenza, non essendo sua competenza. A questo punto, la palla ritorna all’amministrazione comunale, oggi sostituita dal commissario prefettizio, he, senza aspettare l’elezione del nuovo sindaco, potrebbe riprendere il discorso e dare impulso al completamento dei lavori di messa in sicurezza ed alla successiva rimozione delle impalcature, al di là della arrivo o meno dei finanziamenti necessari per ristrutturare la chiesa.

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