Finisce dinanzi ai giudici amministrativi la vicenda della revoca da parte dell’amministrazione comunale del comodato d’uso alla Pro Loco di Aversa dei locali di via Botticelli al Parco Argo, utilizzati dall’associazione turistica quale sede sociale. La presidente del sodalizio normanno, Rosanna Santagata, ha, infatti, proposto ricorso contro la delibera di giunta comunale del 4 dicembre scorso con la quale l’amministrazione De Cristofaro, su proposta dell’allora assessore alla Cultura Alfonso Oliva, su segnalazione di una degli eredi (Eleonora Argo) del donante (commendatore Giovanni Argo) i locali.
Il commissario straordinario Michele Lastella, che attualmente regge le sorti dell’amministrazione cittadina, ha deciso di costituire l’ente attraverso il dirigente dell’Ufficio legale comunale, Giuseppe Nerone. Lo stop faceva seguito a una nota del febbraio 2016 degli eredi del commendatore Argo che lasciò i locali al Comune con la condizione che fossero utilizzati dalla Pro loco o associazioni simili. Lo sfratto aveva anche scatenato la polemica politica. “I dati in nostro possesso non lasciano dubbi, la Pro Loco – aveva motivato all’epoca Oliva – non svolge attività e non aiuta l’amministrazione ad organizzare eventi per la nostra città”. L’ex assessore alla Cultura rispondeva alle accuse degli allora consiglieri comunali del Partito Democratico, Alfonso Golia ed Elena Caterino, secondo i quali l’associazione di promozione turistica e culturale aversana ha svolto e svolge attività alle quali spesso hanno preso parte anche esponenti della allora maggioranza e che, comunque, sono state ampiamente pubblicizzate.
“Si tratta – aveva dichiarato Oliva – di una delibera sofferta, che non è stata solo frutto di sensazioni o sentimenti. Ho l’attestazione della polizia municipale che ha accertato che la sede è sempre chiusa, poi ho un’altra attestazione dell’assessorato grandi eventi che mi dice che sono dieci anni che la Pro Loco non chiede e non protocolla proposte di eventi o patrocini da dieci anni ed ho, infine, una lettera dell’erede del commendatore Argo (che aveva donato i locali al Comune con destinazione specifica) che evidenzia come questa associazione non faccia niente”.
Ora a decidere saranno i giudici amministrativi ai quali la presidente della Pro Loco, Santagata, si è rivolta con il patrocinio dell’avvocato Sergio Como. Ad essere impugnata non solo la delibera dell’esecutivo normanno ma anche tutti gli atti presupposti, tra i quali la nota dell’erede, la relazione redatta dagli agenti di Polizia municipale, appositamente incaricati, con la quale si attestava la chiusura dei locali in questione e una ulteriore nota dell’Ufficio Cultura del Comune.