Grande successo di pubblico per la “prima” di Jommelli a Casa Cimarosa. L’illustre compositore aversano, nato in via Costantinopoli, è stato celebrato con la presentazione del corposo volume “Le stagioni di Niccolò Jommelli”, frutto dei saggi prodotti per i convegni che si tennero in diverse città europee (da Aversa a Vienna, da Napoli a Lisbona) da illustri musicologi esperti mondiali del compositore aversano. Il libro edito dalla Fondazione Cappella Pietà dei Turchini Centro di Musica Antica è stato curato da Maria Ida Biggi, Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione e Iskrena Yordanova, gli ultimi tre presenti anche all’appuntamento aversano. Il giorno prima il libro era stato presentato anche alla sala Martucci del Conservatorio San Pietro a Majella, dove era presente anche l’assessore alla Cultura di Aversa, Alfonso Oliva, che poi ha aperto l’appuntamento aversano in casa Cimarosa.
“L’impegno dell’Amministrazione De Cristofaro – ha detto Oliva- di aprire questo importante luogo di memoria e cultura, riferimento per musicisti e musicologi ed anche per appassionati, non solo aversani ma di tutto il mondo, fa comprendere quanto sia fondamentale investire in Cultura. Fino a due anni fa l’evento di questa sera, in questo luogo, era impensabile. Eppure ci siamo riusciti! E seppur in maniera figurata, abbiamo fatto incontrare i nostri due illustri concittadini, Jommelli e Cimarosa”. Anche Maria Luisa Chirico dell’Università Vanvitelli, nelle vesti di moderatrice, ha sottolineato quanto ci sia bisogno di puntare sull’eccellenze del territorio, che sono davvero tante, per intraprendere la via del riscatto socio culturale. E prima di passare la parola ad i due illustri relatori, Giuseppe Lettieri, direttore artistico confermato per la terza edizione del Festival Jommelli/Cimarosa, ha fornito qualche anticipazione di ciò che accadrà nella lunga ed interessante rassegna che inizierà tra qualche settimana per concludersi il 21 giugno 2019.
A presentare il volume i professori Sergio Durante dell’Università degli Studi di Padova, e Gerardo Guccini, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. “Avete una eredità pesante – ha detto il professor Durante – alla quale non potete rinunciare. Avete dato i natali ad alcuni dei più importanti compositori del Settecento. Poche città al mondo vantano un simile primato. Una eredità che talvolta può apparire un peso, ma alla quale non potete rinunciare, perché in futuro la stessa potrà diventare una grande risorsa. Pensate a Salisburgo patria di Mozart, cosa hanno fatto! Oggi per loro Mozart è una grandissima ricchezza, ma per arrivare a ciò loro sono partiti quasi 150 anni fa. Qui colgo energie positive e l’entusiasmo di tante persone. Il mondo rispetto al passato va più veloce. Siete partiti andate avanti ed i risultati arriveranno”.
Entrambi i docenti si sono soffermati, poi, sulla figura di Jommelli, il compositore filosofo, una delle maggiori figure del Settecento musicale europeo, molto apprezzato da tutti i suoi colleghi contemporanei, ed anche da quelli che vennero in seguito. L’anello di congiunzione tra la musica di inizio secolo alla seconda parte del Settecento come spesso lo definisce Riccardo Muti. Non fu un caso che Mozart si spinse fino a Napoli pur di incontrarlo. “Oh Aversa mia patria – ha detto il professor Guccini – riportando le frasi spesso usate dal compositore- con questa espressione Jommelli manifestò, in alcune lettere, al duca del Württemberg dove da anni prestava servizio alla Corte di Stoccarda come Maestro di Cappella e compositore di Corte, il desiderio di tornare nella dai suoi affetti familiari, al duca del Württemberg dove da anni prestava servizio alla Corte di Stoccarda come Maestro di Cappella e compositore di Corte. Lui che fu un punto di riferimento per tutta l’Europa musicale, che avanti negli anni scelse la strada del congedo per tornare nella sua natia Aversa, tra i suoi familiari e i suoi concittadini”.
La riuscita dell’iniziativa è stata sottolineata anche da Paolo Giovanni Maione, musicologo e tra i curatori del volume su Jommelli, docente presso il San Pietro a Majella, tra i maggiori esperti al mondo del Settecento musicale, che ha ricordato le pochissime persone presenti venti anni fa ad analoghi ed importanti eventi come il convegno su Cimarosa del 2001, ed il numerosissimo pubblico presente invece alla kermesse jommelliana del 1 febbraio 2019. Molto apprezzati dal pubblico gli interventi musicali del duo Fabio Di Lella e Maria Teresa Roncone, flauto e pianoforte, che hanno eseguito musiche di Cimarosa, di Gaetano Andreozzi, l’altro grande musicista aversano, ed in particolare il concerto in Re Maggiore per flauto e orchestra, nella riduzione per pianoforte e flauto, di Niccolò Jommelli, che ha aperto l’incontro. Infine da ricordare che gli ospiti prima dell’evento hanno molto apprezzato un breve ma intenso tour guidato della città visitando la splendida chiesa barocca di San Francesco, con il Guercino, il Pietro da Cortona, e lo Spagnoletto, la Cattedrale, con i suoi tesori normanni, e la SS.Trinità, dove da vicino hanno potuto ammirare gli atti di battesimo di Jommelli e Cimarosa. Quindi non solo Musica ma anche Arte, per un connubio che può esser vincente per Aversa.
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