Aversa – «Stavamo tornando da messa. Ero in auto con mia moglie. È stata lei a notare quei ragazzini, proprio piccoli, che si avvicinavano ad un anziano signore e lo colpivano con un calcio e uno schiaffo per poi scappare». A parlare il testimone dell’ultimo episodio, un infermiere, che ha visto protagonista la “baby gang” contro gli anziani di Aversa. L’uomo, che preferisce mantenere l’anonimato, continua: «Sono intervenuto immediatamente facendo quello che ho ritenuto più utile e giusto: avvertire i vigili urbani che sono intervenuti tempestivamente».
E a chi gli addebita di non essere intervenuto per bloccarli, risponde: «Non credo che avrei potuto fare altro. Erano piccoli, se li avessi toccati sarei passato io dalla parte del torto. Da quello che sento in giro, però, non credo che quelli visti da me siano gli unici a seminare il panico tra i passanti». In effetti, proprio mentre la Polizia municipale, coordinata dal comandante Stefano Guarino, aveva individuato uno dei componenti del terzetto, alcune donne lamentavano di essere state toccate nelle parti intime da ragazzini a bordo di biciclette mentre erano in strada. Tornando all’azione degli agenti di Polizia municipale, stante l’età del ragazzino individuato, 12 anni, frequentante la quinta elementare, con evidenti problemi di apprendimento tanto da avere un insegnante di sostegno e l’invalidità, non lo si può nemmeno ascoltare.
La Polizia municipale ha informato i servizi sociali del Comune di Aversa che, nei prossimi giorni, dovrebbe effettuare una visita nell’abitazione della famiglia del ragazzino, in via Nunzio Pelliccia. Intanto, è stato interpellato l’insegnante di sostegno che avrebbe cercato di sapere chi erano gli altri due. Il ragazzino, tra le lacrime, avrebbe detto di conoscere solo il nome e che lo avevano contattato da qualche giorno per dare vita alle scorribande contro gli anziani. Entrambi i complici del ragazzino identificato abiterebbero nella zona di viale Olimpico, nei pressi dell’Ippodromo Cirigliano, in linea d’aria non lontanissimo né da dove abita lui né da dove si sono verificati almeno tre episodi che potrebbero essere ascritti ai tre che, da quanto è dato sapere, avrebbero agito due su una bicicletta e un terzo su una seconda bicicletta.
Tre gli episodi noti anche se non se ne escludono altri. L’ultimo, in ordine di tempo, domenica mattina, poco dopo le 9, in viale Kennedy, dove un anziano, che camminava da solo, all’altezza del negozio Expert, è stato avvicinato da tre ragazzini (età approssimativa dai 10 ai 13 anni) che lo hanno spintonato, deriso e raggiunto con calci e pugni per poi continuare a camminare senza fermarsi, senza nemmeno scendere dalle biciclette. Prima di domenica almeno altri due episodi accertati con la stessa tecnica: un urlo, poi un calcio e un pugno. Venerdì pomeriggio obiettivo era stato un anziano pensionato di 74 anni finito nel mirino di due giovanissimi che, a bordo di due biciclette, in via Vito di Jasi, lo hanno, dapprima, spaventato con un urlo, poi, colpito in rapida sequenza con un calcio e con un pugno. I ragazzini sono scappati, mentre l’anziano, dolorante, si è rivolto a due agenti di polizia municipale che, qualche minuto dopo sono passati sul posto e dato il via alle indagini del caso.
Un episodio analogo sarebbe avvenuto qualche giorno prima in via Diaz dove a farne le spese sarebbe stato un anziano commerciante. Non è escluso, poi, l’effetto emulativo. Sia sui social che nei capannelli in strada si parla di ragazzini che, sempre a bordo di biciclette, continuerebbero a maltrattare anziani con calci e pugni e non solo. A farne le spese, infatti, anche donne di diverse età che vengono avvicinate e toccate, tra le urla, nelle parti intime da questi ragazzini che imperversano a bordo di biciclette per le strade cittadine.