Camorra, arrestato il superboss Marco Di Lauro: è il quarto figlio di “Ciruzzo”

di Redazione

Finisce, dopo oltre 14 anni, la latitanza del superboss di camorra Marco Di Lauro, 39 anni, quarto figlio di Paolo di Lauro, soprannominato “Ciruzzo ‘o milionario”, fondatore della famiglia camorristica napoletana di Secondigliano, figura nella lista dei 30 latitanti più pericolosi. Il ricercato è stato scovato in un’operazione congiunta tra polizia e carabinieri in un appartamento alla periferia a nord di Napoli, nel quartiere Chiaiano, in via Emilio Scaglione. “Marco Di Lauro non era armato e non ha opposto resistenza”, ha detto il questore di Napoli, Antonio De Jesu.

Di Lauro era latitante dal 7 dicembre 2004 quando sfuggì a un maxi blitz che passerà alla storia giudiziaria come la “notte delle manette”. Per lui le accuse di associazione di stampo mafioso e altro. Dal 17 novembre 2006 era ricercato anche in campo internazionale e faceva parte dell’elenco dei latitanti di massima pericolosità. Considerato dagli inquirenti il secondo latitante più pericoloso d’Italia dopo Matteo Messina Denaro. Nel 2010 un collaboratore di giustizia indicò Marco Di Lauro come mandante di quattro omicidi.

Il suo nascondiglio è stato individuato dopo un femminicidio avvenuto oggi a Napoli (leggi qui). I carabinieri hanno trovato Norina Mattuozzo, 33 anni, in casa dei genitori riversa per terra. Era tornata a vivere nella casa materna da quando le cose con il marito, Salvatore Tamburrino, un ex sorvegliato speciale contiguo al clan di camorra dei Di Lauro, non andavano più bene. Dopo l’omicidio, i carabinieri erano sulle sue tracce quando, dopo aver contattato il suo avvocato, l’uomo si è costituito negli uffici della Squadra mobile di Napoli dove è stato sottoposto a interrogatorio per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. E di lì condotto in carcere. L’attività investigativa ha consentito di fare degli intrecci per arrivare all’abitazione dove si nascondeva Di Lauro. Al momento dell’irruzione delle forze dell’ordine nell’appartamento, il latitante era insieme alla sua compagna e ai numerosi gatti che il boss accudiva quotidianamente e che gli facevano compagnia. Tant’è che il latitante si è subito arreso e ha chiesto agli agenti di chiudere le porte per evitare che i gatti impauriti fuggissero.

Insieme al questore De Jesu, soddisfatto anche il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, colonnello Ubaldo Del Monaco, che ha evidenziato che l’azione si è svolta sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli guidata dal procuratore Giovanni Melillo. Congratulazioni agli investigatori anche dalla politica. “Complimenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla magistratura per l’arresto del latitante Marco Di Lauro. La lotta alla camorra è al centro dell’azione dello Stato nella nostra città”, ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. A nome del Governo, il premier Giuseppe Conte ha rivolto “un sincero ringraziamento alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria per la cattura del super latitante della camorra Marco Di Lauro. Un grande lavoro e una straordinaria operazione di squadra. Dallo Stato un altro duro colpo alla criminalità organizzata”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha sottolineato come le forze dell’ordine “dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis mettono a segno un’altra operazione importantissima. Nessuna tregua ai criminali”.

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