Casapesenna, sequestrate due ville e un negozio ai fratelli del boss Zagaria

di Redazione

Nel corso della mattinata, tra le province di Caserta e Cremona, gli agenti del centro operativo Dia di Napoli, coadiuvati dai carabinieri del comando provinciale casertano, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni riconducibili ai fratelli del boss Michele Zagaria, arrestato a Casapesenna il 7 marzo 2011.

La misura cautelare ha per oggetto beni di ingente valore commerciale – circa 3 milioni di euro – che le indagini hanno consentito di appurare essere nella piena disponibilità di alcuni componenti della famiglia Zagaria di Casapesenna, il cui capo indiscusso è Michele Zagaria, attualmente detenuto al regime del carcere duro nella casa circondariale de L’Aquila. Della famiglia Zagaria risultano condannati (ed attualmente detenuti) per il delitto di associazione mafiosa anche alcuni tra i fratelli e le sorelle del citato capo clan: Beatrice, Elvira, Pasquale ed Antonio, questi ultimi due destinatari dell’odierno provvedimento.

Le attività investigative, che si sono avvalse di intercettazioni dei colloqui che i detenuti indagati  svolgevano in carcere con i familiari, di intercettazioni telefoniche ed ambientali degli indagati liberi e di minuziosi e complessi riscontri di natura bancaria e documentale, hanno consentito di accertare la riconducibilità dei beni in sequestro, sotto il profilo della diretta pertinenzialità, alle fattispecie di reato contestate agli odierni indagati, i quali presentano, altresì, un quadro reddituale di assoluta sproporzione rispetto al valore dei beni dagli stessi acquistati.

Il provvedimento colpisce un immobile residenziale, ed annesse pertinenze (si tratta di una lussuosa villa), ubicato in Casapesenna, risultato essere nella effettiva proprietà di Antonio Zagaria e della moglie Patrizia Martino (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile, del valore commerciale di oltre 1 milione di euro al momento dell’acquisto, fu venduto dietro corrispettivo di soli 300mila euro. Risulta attualmente completamente ristrutturato e finemente arredato.

Sequestrato, inoltre, un immobile residenziale, ed annesse pertinenze (si tratta di una lussuosa villa), risultato essere nella effettiva proprietà di Pasquale Zagaria e della moglie Francesca Linetti (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile ha un valore commerciale di oltre 1 milione e mezzo di euro ed è stato interamente costruito su di un terreno estorto da Pasquale Zagaria al precedente proprietario, il quale ricevette, contro la sua volontà, la somma di 60mila euro per la compravendita. Ancora, un esercizio commerciale di vendita al dettaglio di capi d’abbigliamento, risultato essere nella effettiva proprietà di Carmine Zagaria e formalmente intestato alla moglie Tiziana Piccolo (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione).

In relazione all’acquisto di tali beni: ad Antonio Zagaria, a Patrizia Martino ed a Luigi Diana, detto “o’ riavul”, ritenuto persona vicina alla famiglia Zagaria, è contestato il delitto di trasferimento fraudolento di valori, per aver intestato a terzi (la cui posizione è stata archiviata nel presente procedimento) l’immobile risultato essere nella loro proprietà; a Pasquale Zagaria è contestato il delitto di estorsione in danno dei precedenti proprietari dell’immobile; allo stesso, a Francesca Linetti ed a Marcella Maccariello è contestato il delitto di trasferimento fraudolento di valori, per aver intestato fittiziamente, i coniugi Zagaria-Linetti, l’immobile risultato essere nella loro proprietà alla citata Maccariello; a Carmine Zagaria ed a Tiziana Piccolo è contestato il delitto di trasferimento fraudolento di valori, per aver Carmine Zagaria fittiziamente intestato l’esercizio commerciale Mi.Ni Store (ditta individuale) alla coniuge Tiziana Piccolo.

A tutti gli indagati è stato notificato, inoltre, un provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari. Contestualmente sono state eseguite sei perquisizioni domiciliari nei luoghi di residenza/dimora di tutti gli indagati liberi e negli immobili ed esercizi commerciali in sequestro. Questi ultimi, infine, sono stati immessi in possesso ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Napoli, che ne curerà la gestione in attesa della definizione del procedimento.

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