Un corto circuito avrebbe causato la distruzione della sede di un’azienda sulle sponde del fiume Sarno. Una coltre densa di fumo nero ieri mattina ha avvolto il cielo di Castellammare di Stabia, nel Napoletano. Ad andare a fuoco è stato l’edificio che ospita la “My Way”, un’azienda produttrice di prodotti chimici e cosmetici in via Ripuaria, in prossimità del confine con Pompei e con Torre Annunziata.
L’incendio è divampato intorno alle ore 12, quando d’un tratto le fiamme, alimentate dal forte vento, hanno avvolto l’edificio e la tettoia, per poi espandersi ulteriormente insieme al fumo nero che ha incupito tutto l’area circostante. Sul posto sono immediatamente giunti i Vigili del fuoco, che si sono messi all’opera nel tentativo di domare le fiamme. Ma ben presto si sono resi necessari i rinforzi, con l’ausilio di ben otto squadre di pompieri, sopraggiunte persino dalla caserma di Napoli per contribuire allo spegnimento del rogo divampato nell’edificio a due passi dal fiume Sarno. Le fiamme, infatti, si sono estese anche ad un vicino rimessaggio di imbarcazioni, lievemente danneggiato dall’incedere rapido dell’incendio.
A indagare sulle cause dell’accaduto sono i carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia, che hanno inizialmente ipotizzato una pista dolosa salvo poi virare sul corto circuito a seguito dei rilievi effettuati sul posto. Ma le indagini sono tuttora in corso. E soltanto quando l’incendio sarà completamente domato, sarà più chiara la dinamica del disastro che ha devastato completamente l’azienda di cosmetici, che rifornisce anche un negozio situato in via Gesù, nel centro antico di Castellammare.
In prossimità dell’incendio sono arrivate anche due ambulanze, in ragione del timore che tra le fiamme potesse essere rimasto intrappolato qualcuno. Ipotesi rapidamente scongiurata quando i Vigili del fuoco hanno constatato l’assenza di persone all’interno della struttura. Ma a preoccupare le forze dell’ordine è anche l’emissione di sostanze tossiche nell’aria all’interno della nube nera che si è rapidamente propagata nel golfo di Napoli. Un fattore che ha indotto diverse famiglie del luogo a chiudere finestre e balconi o persino a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni per evitare di inalare sostanze dannose per la salute. Soltanto al termine delle operazioni di spegnimento delle fiamme, in ogni caso, il quadro sarà più chiaro. Ma intanto per i titolari dell’azienda l’inizio della primavera si è rivelato davvero nefasto.
IN ALTO IL VIDEO