Monreale, incendi dolosi: arrestati un forestale e il figlio

di Redazione

Scoperti i presunti autori di alcuni incendi dolosi che nel 2017 avevano distrutto ettari di verde nella zona di Monreale (Palermo). Si tratta di un operaio al Servizio antincendio dell’Azienda foreste e Territorio della Regione siciliana e del figlio 26enne. In manette sono finiti Pietro Cannarozzo e il figlio Angelo Cannarozzo, in esecuzione di un’ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Palermo.

Sono accusati, a vario titolo, dei reati di furto pluriaggravato in continuazione e in concorso, peculato e incendio boschivo. Le indagini, svolte dai Carabinieri di Monreale sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo, sono nate a seguito di una serie di gravissimi episodi incendiari, di matrice dolosa, che hanno interessato la zona boschiva dell’agro di Monreale tra il mese di giugno e i primi giorni di agosto del 2017.

Le risultanze hanno consentito di individuare Angelo Cannarozzo “quale responsabile degli incendi del 18 giugno 2017, appiccato in Palermo nel vallone alle spalle della via Torrente d’Inverno che distruggeva circa 5.000 mq di vegetazione, del 13, 17, e 25 luglio 2017, sviluppatisi in zona Piano Geli del Comune di Monreale, i quali hanno interessato diversi ettari di macchia mediterranea, richiedendo mirati e prolungati interventi per lo spegnimento delle fiamme – dicono i carabinieri che hanno condotto l’indagine – In particolare, l’incendio del 25 luglio è arrivato a minacciare le abitazioni presenti nell’area danneggiando altresì alcuni cavi elettrici con conseguente interruzione dell’erogazione di energia elettrica nella borgata”.

Inoltre, è emerso anche che gli indagati hanno commesso una serie di furti, finalizzati all’accaparramento di materiale ferroso che poi veniva rivenduto, talvolta sottratto alle locali infrastrutture stradali senza alcuna remora per eventuali rischi per gli utenti delle strade. E’ altresì emerso come Angelo Cannarozzo si sia impossessato anche di una telecamera con relativi fili di rame, installata dalla polizia giudiziaria per finalità investigative concernenti proprio gli incendi che avevano colpito l’agro monrealese. Infine, Pietro Cannarozzo è stato trovato in possesso di diversi attrezzi agricoli (motoseghe e decespugliatori privati di matricole ed etichette identificative) di proprietà dell’Azienda Foreste e Territorio della Regione Siciliana, da lui sottratti approfittando del proprio incarico come operaio del Servizio Antincendio dell’Ente.

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