Un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata alla donna, accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione, al centro dell’inchiesta della procura di Prato che indaga sul rapporto tra lei e un 15enne al quale dava ripetizioni. Il ragazzino, dimostra l’esame del Dna, è anche padre di un figlio della donna, nato in estate. E il pm non esclude che la prof abbia avuto contatti anche con altri minori.
Quale sia stata la svolta nelle indagini che ha portato la procura di Prato a chiedere gli arresti della donna non è ancora chiara. L’ordinanza, di circa 40 pagine, è stata confermata anche da fonti vicine all’inchiesta. Il marito, invece sarebbe indagato per “alterazione di stato”, un reato che si applica a chi altera lo stato civile di un neonato.
Oltre agli atti sessuali con minore, la stessa fattispecie di reato che viene contestato anche prima che la vittima compisse 14 anni, per la donna anche l’accusa di violenza sessuale per induzione. Secondo quanto ha riferito il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi, infatti, la donna avrebbe minacciato il ragazzino che non voleva più avere rapporti sessuali con lei: in particolare gli avrebbe più volte detto, tramite messaggi whatsapp, che qualora lui volesse proseguire la relazione, lei si sarebbe tolta la vita o avrebbe portato il loro figlio nei pressi della scuola che frequenta il ragazzino.
Il procuratore Nicolosi non ha poi escluso la possibilità che la donna frequentasse altri ragazzini. “Non abbiamo verificato casi di contatti con altri minori – ha spiegato – ma la possibilità che questi potessero avvenire, date le premesse, ci ha spinto a chiederne l’arresto per possibile reiterazione del reato”. Ciò anche in base alla “frequentazione di certi siti internet” da parte della 31enne che “potrebbe essere un presupposto per eventuali nuovi contatti”, anche se ad ora non ci sono circostanze che dimostrino “contatti con altri minori” o che la donna li abbia cercati.