Arrestato all’alba, con l’accusa di corruzione, il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito. Secondo gli inquirenti, l’esponente del Movimento 5 Stelle avrebbe favorito il progetto dell’imprenditore Luca Parnasi per la costruzione del nuovo stadio della Roma in cambio di elargizioni. I fratelli Toti, costruttori, avrebbero pagato una consulenza-tangente a De Vito e a Camillo Mezzacapo da 110mila euro.
Nell’ambito dell’indagine, denominata “Congiunzione astrale”, sono state arrestate anche altre tre persone. Emessa anche una misura interdittiva col divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite. L’indagine riguarda, oltre alle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. Gli inquirenti hanno fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con De Vito al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.
Immediata la reazione del capo politico del Movimento 5 Stelle e vicepremier, Luigi Di Maio, che su Facebook ha annunciato l’espulsione del presidente del Consiglio comunale capitolino. “Marcello De Vito – ha detto – è fuori dal M5s. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri. De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi. Ciò che ha sempre distinto il Movimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal Movimento 5 Stelle”.
Parole dure, nei confronti di De Vito, anche da parte del sindaco di Roma, Virginia Raggi. “Nessuno sconto – scrive in un post su Facebook -. A Roma non c’è spazio per la corruzione. Chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto da parte di questa amministrazione”. E sottolinea di aver “dichiarato guerra alla corruzione e respinto i tentativi di chi vuole fermare l’azione di pulizia che portiamo avanti. Qui non c’è spazio per ambiguità. Non c’è spazio per chi immagina di poter tornare al passato e contaminare il nostro lavoro”.
Intanto, il pentastellato Enrico Stefàno, già vicepresidente dell’Assemblea Capitolina e presidente della commissione Trasporti, sarà il nuovo presidente del Consiglio comunale di Roma al posto di De Vito. E’ quanto indicano fonti della maggioranza e della sindaca Raggi.