Nella mattinata di giovedì 21 marzo, i carabinieri del Nas di Caserta hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare reale, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti della società “Hospice Nicola Falde spa” che gestisce l’omonima casa di cura per terapie palliative a Santa Maria Capua Vetere.
Disposto, ai sensi della normativa sulla responsabilità degli enti per fatti di reato dei propri dipendenti o amministratori, nei confronti della società, in persona del legale rappresentante, la nomina di un commissario giudiziale per l’esercizio dell’attività di ordinaria amministrazione, per la durata di sei mesi. Il provvedimento è stato emesso all’esito di un’articolata e complessa attività investigativa che ha consentito di raccogliere un grave compendio indiziario a sostegno dell’ipotesi di accusa, secondo cui la struttura sanitaria, che si occupava e si occupa del ricovero e della cura di malati terminali, aveva indebitamente percepito dall’Asl di Caserta, dal 2014 al 2016, somme di danaro per prestazioni sanitarie non erogate.
La struttura aveva attestato, nel periodo in esame, giorni di degenza superiori a quelli effettivamente goduti dai pazienti, attraverso l’emissione di false fatture e note di addebito non rispondenti alla realtà. In particolare, era stato richiesto ed ottenuto anche il rimborso per giornate di cura e degenza (dal costo unitario di circa 250 euro), da parte di pazienti risultati, invece, deceduti, ovvero ricoverati in altre strutture, ovvero ancora già dimessi da tempo. Per tali motivi, a carico dei responsabili della struttura sanitaria sono stati contestati, a vario titolo, i delitti di falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato per cui, essendo anche stato disposto il sequestro di quote e beni nella disponibilità della società, non potevano non rilevarsi responsabilità in capo alla persona giuridica, la cui normativa interviene per reati ripetutamente e sistematicamente commessi dai dipendenti.
Già il 21 novembre 2018 fu operato nei confronti della società il sequestro preventivo della somma di 90.774 euro, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (leggi qui). Con l’ordinanza di oggi, il giudice ha ritenuto che “Hospice Nicola Falde” svolge un servizio pubblico, trattandosi di un centro residenziale per l’assistenza palliativa a malati terminali. Tali centri, come è noto, assicurano l’assistenza ed il ricovero temporaneo a pazienti prevalentemente affetti da patologie neoplastiche terminali che necessitano di assistenza palliativa e supporto nutrizionale non garantibili a domicilio.
Al fine, dunque, di contemperare il supremo interesse della collettività rispetto alle opportune ed idonee misure cautelari, atteso il fatto che “Hospice Nicola Falde” è una delle tre strutture esistenti sul territorio della provincia di Caserta ad assicurare un simile servizio, in luogo delle misure interdittive, che avrebbero determinato l’interruzione dell’attività dell’ente, è stato nominato un commissario giudiziale. Provvedimento che si configura come presidio idoneo e sicuramente necessario a garantire le esigenze di controllo sull’attività della società, assicurando, nello stesso tempo, la prosecuzione del servizio nel rispetto della disciplina di settore.
Il commissario giudiziale dovrà, quindi, assicurare l’ordinaria e (dove necessario) la straordinaria amministrazione della società, in luogo dell’amministratore e legale rappresentante della stessa, esercitando tutti i poteri connessi a tali qualifiche. Per le attività di straordinaria amministrazione, invece, il commissario sarà preventivamente autorizzato dal giudice in relazione ai singoli atti da compiere.