Il gasolio proveniva dai Balcani e veniva venduto in “nero” in Italia. Il traffico illecito è stato messo in luce dalle indagini della Guardia di Finanza che, coordinata dalla Procura, ha sequestrato la somma complessiva di 8 milioni e 679.647,56 euro e un deposito carburanti nel territorio ad Augusta (Siracusa).
In particolare, secondo le Fiamme gialle, il carburante veniva acquistato dalla Slovenia, grazie alla collaborazione di due società maltesi e bulgare, poi arrivava in territorio comunitario in regime di sospensione d’imposta, per poi essere destinato, da un deposito belga, ai terminal ferroviari di Milano e Catania Bicocca, sotto forma di Olio Lubrificante, tecnicamente definito Mlo (Mechanical Lubrificant Oil). A seguito di analisi, il prodotto è risultato vero e proprio gasolio. Arrivato a Catania, e formalmente destinato a Malta e Bulgaria, il combustibile confluiva in un deposito carburanti ad Augusta, gestito di fatto dalla L. S.r.l., reale destinatario di svariate partite di merce, ammontanti a oltre 13 milioni di litri, pari a circa 11.500 tonnellate. Il gasolio veniva quindi venduto in nero a una fitta rete di distributori su strada.
Tecnicamente il sistema escogitato sfrutta la cosiddetta “triangolazione cartolare” del prodotto tra due soggetti esteri e una società italiana “cartiera”, con l’obiettivo di nascondere la vera identità del destinatario del prodotto petrolifero. Inoltre, gli oneri fiscali sono rimasti interamente a carico della “cartiera”, società che da dicembre 2017 aveva la partita Iva chiusa. Il meccanismo fraudolento ha consentito l’evasione delle imposte dovute, per oltre 8 milioni di euro, oggetto del sequestro. Sequestrati ulteriori 297.590 litri di gasolio per autotrazione, contenuto all’interno di 9 carro cisterne provenienti dal Belgio e transitate sul territorio nazionale attraverso terminal ferroviari di Stato, con evasione di ulteriori 183.732 euro.
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