Una semplice pretesa di alcuni beni nella casa in cui abitavano due ex conviventi sfociata in un raid punitivo. E’ accaduto nel Casertano, a Vairano Patenora, al confine col Molise, dove i carabinieri della locale stazione lunedì mattina hanno sottoposto a obbligo di presentazione, con divieto di avvicinamento alla persone offesa, tre uomini: Gaetano Altera, 30 anni; Giovanbattista Vivace, 30; e Lucio Valente, di 29.
Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati di concorso in violazione di domicilio aggravata, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata, detenzione e porto illegale di strumenti da punta o taglio/oggetti atti ad offendere (nella specie due bastoni e una spranga di ferro), con l’aggravante di avere commesso il fatto per futili motivi, di aver determinato un minore di 18 anni a commettere il reato, fatto commesso da più persone riunite.
Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di un’indagine diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, a seguito dell’aggressione consumata a Vairano Patenora la sera del 24 gennaio scorso a danno di M.P., un giovane originario di un altro comune, il quale, per futili motivi, veniva aggredito con due bastoni e spranghe di ferro dagli indagati e da altri due minorenni. A seguito del violento pestaggio, consumato nell’appartamento in cui aveva in precedenza convissuto con la sua ex compagna, M.P. subiva traumi contusivi al volto ed al capo, con prognosi provvisoria di sette giorni, come da referto del Pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese dove si recava successivamente.
Dalle indagini emergeva che la persona offesa, al termine della relazione sentimentale intrattenuta per circa quattro anni con la sua ex compagna, si era recato nell’appartamento fino a pochi giorni prima occupato con la donna ed il figlio di entrambi, nell’intento di smontare e poi portare con sé il mobilio di sua proprietà. Ne nasceva una discussione riguardante la proprietà di alcuni beni presenti in casa. Durante l’alterco la donna avvisava uno degli indagati, attuale compagno della stessa, il quale, insieme ai complici, irrompeva nell’abitazione forzando la porta d’ingresso. Una volta all’interno, il branco violentemente con le armi la vittima, minacciata anche di morte.
“Gli elementi acquisiti – fanno sapere dalla Procura sammaritana – consentivano di ricostruire la dinamica criminale, violenza di gruppo consumata ai danni di una persona inerme, alla presenza di terzi, familiari, amici e conoscenti della vittima, in quel momento presenti in casa, dimostrativa della tracotanza dell’agire e dell’indole aggressiva degli autori, capaci anche di determinare ed avvalersi, nell’azione, di persone di minore età”.