Aversa – Se le minacce rivoltegli da un compagno di partito sono state così gravi da indurlo a dimettersi dalla carica di vicepresidente provinciale del Pd, perché Marco Villano si è limitato a dare notizia delle dimissioni, a seguito di questo evento, senza denunciare alle forze dell’ordine l’autore di quelle minacce, dal momento che quest’ultimo dalle parole sarebbe potuto passare ai fatti?
E’ questa la domanda che abbiamo posto all’ex consigliere comunale dei democratici. “Non ho denunciato il collega di partito – spiega Villano – perché le sue minacce erano legate ad una discussione già in corso da tempo sulle regole da rispettare affinché il Pd in provincia di Caserta torni ad essere forte, però quell’episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così ho deciso di dare le dimissioni”. “Una scelta fatta – aggiunge Villano – per stimolare una riflessione nel partito. Una riflessione che già da qualche tempo stavo valutando, considerandola importante, particolarmente in questo momento, per recuperate l’unità del partito, cancellando divisioni che non portano a nulla”.
“Un atto conseguenziale di questo mio pensiero – sottolinea l’esponente Dem – è rappresentato dalla dichiarazione sottoscritta da nove dei consiglieri dimissionari in cui si esprime la volontà di superare le divisioni di parte per costruire un progetto civico capace di dare ad Aversa e agli altri comuni del casertano amministrazioni in grado di fare gli interessi dei cittadini”.
“Cosa che – conclude Villano – probabilmente non è stata fatta ad Aversa dove in cinque anni abbiamo avuto due amministrazioni, non una sola come dovrebbe essere”.