Gricignano – “Il fatto non sussiste”. Per Gianluca Di Luise termina con una piena assoluzione la vicenda processuale iniziata nel luglio 2016 con un avviso di garanzia sul caso della sua presunta incompatibilità con la carica di consigliere comunale. Secondo delle documentazioni prodotte nel 2015 dalla segreteria comunale, Di Luise – all’epoca tra i banchi dell’opposizione all’Amministrazione Moretti – aveva omesso di dichiarare l’esistenza di una lite pendente con il Comune in seguito alla richiesta di risarcimento danni dovuta al dissesto del manto stradale. Una circostanza che andava a compromettere la sua compatibilità di componente del Consiglio comunale. Da parte sua, il consigliere aveva sempre sottolineato di aver rimosso la lite con l’Ente.
La procedura di incompatibilità fu adottata anche per un consigliere di maggioranza, Alfonso Buonanno, che accettò la cessione del credito, facendo venir meno la stessa procedura da parte dell’Ente. Il caso finì al vaglio del Consiglio comunale. In una prima seduta, tenutasi l’11 luglio 2015, per Buonanno l’Assise si espresse per “l’assoluzione”, dal momento che l’esponente di maggioranza, prima di essere eletto in Consiglio, aveva ceduto il credito al suo avvocato. Mentre per Di Luise, con i voti favorevoli della maggioranza, si scelse di proseguire nella contestazione di incompatibilità.
Durante una seduta del successivo 30 luglio, Di Luise ribadì, nelle sue osservazioni depositate agli atti, che le cause di incompatibilità cominciarono a declinarsi dalla sentenza del Giudice di Pace di Aversa, il 22 dicembre 2013, che chiuse la lite pendente tra lui e il Comune di Gricignano. A seguito di tale sentenza, Di Luise evidenziò che il Comune non provvide a presentare appello al provvedimento di soccombenza. Conclusasi la lite, Di Luise notificò nel settembre 2014 che le cause di incompatibilità erano insussistenti, avendo egli provveduto alla cessione del credito relativo alla lite pendente. Notifica alla quale il Comune non rispose e che per il consigliere non era fonte di ulteriore lite. Nonostante le accuse mosse da Di Luise alla maggioranza che, a suo avviso, aveva adottato “due pesi e due misure”, il Consiglio, all’unanimità, quindi compresa la maggioranza, lo ritenne compatibile con la carica, lasciando ogni altra eventuale decisione alle autorità competenti.
“E’ la fine di un incubo e di una vicenda che ho affrontato con dolore, ma con la certezza che alla fine la giustizia mi avrebbe dato ragione, come è accaduto”, commenta ora Di Luise dopo la sentenza. “Voglio esprimere la mia gratitudine – dice il commercialista gricignanese – al mio avvocato, amico fraterno, ai magistrati per la serietà con cui hanno adottato il provvedimento di sentenza definitiva che mi assolve a formula piena, perché il fatto non sussiste, ed esclude in maniera netta il mio coinvolgimento nella vicenda oggetto di processo”.
Di Luise auspica, inoltre, “che questo evento che mi ha visto coinvolto costituisca un elemento di riflessione per gli ex consiglieri comunali dell’Amministrazione Moretti, affinché possano farsi un esame di ‘coscienza’ e valutare con attenzione le scelte compiute nel 2015 quando, nella seduta di quel 13 luglio, scelsero di proseguire nella contestazione di incompatibilità e, quindi, di escludermi dal Consiglio comunale. Valuterò con attenzione, appena avrò il dispositivo, le responsabilità non solo politiche ma anche di danno erariale su chi dovranno ricadere per questo accanimento non solo nei miei confronti ma anche a danno del Comune di Gricignano di Aversa”. “L’impatto sulla vita e sulla reputazione di chi viene coinvolto, soprattutto se, come me, risulta assolutamente innocente, in un processo penale – conclude Di Luise – è forte anche emotivamente. Mi è stata restituita l’integrità morale, ma la cosa più bella di tutta questa vicenda è la giustizia”.