“Ho chiesto e ottenuto da Telt lo stop delle gare fino al via libera del mio governo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte pubblicando le comunicazioni ufficiali avvenute con la società che si occupa della costruzione della Tav Torino-Lione. “Il caso Tav va risolvendosi, ora avanti con tutto il resto”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook, lasciando intendere che sulla delicata questione dei bandi Telt la vicenda sia conclusa. Il vicepremier Salvini, intanto, continua a dirsi favorevole all’opera ma dice anche che una revisione del progetto è “doverosa”. Ma gli imprenditori sono pronti anche a fare causa per far ripartire l’opera. Fonti del M5s annunciano che Telt è pronta ad accettare il rinvio dei bandi.
“La società Telt mi ha confermato che i capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del mio governo e del governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato”. Lo scrive su Facebook il premier Conte, pubblicando la lettera da lui invitata a Telt sulla Tav e la risposta ricevuta dalla società italo-francese. “Ho chiarito che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ‘ridiscutere integralmente’ questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati”, chiarisce ancora Conte.
Di Maio: “La questione si sta risolvendo, andiamo avanti” – “Sulla Tav la situazione si sta risolvendo positivamente. Quindi ora parliamo di altro e andiamo avanti”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook. “Le “teste dure” o frasi come “vediamo chi va fino in fondo” non mi appartengono, sono folklore che non fa bene all’Italia. Siamo stati eletti per servire gli italiani ed è quello che faremo con responsabilità”, ha aggiunto Di Maio.
Castelli: “Rinvio dei bandi per sei mesi” – “Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia Francia raggiungeranno un accordo serio. Tutto questo senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani. Questo governo prosegue forte del rispetto del suo contratto fondatore per realizzare le cose che servono all’Italia”. Lo ha scritto su Facebook, il viceministro dell’Economia, Laura Castelli anticipando quindi i contenuti della lettera che Palazzo Chigi ha inviato a Telt.
Salvini: “Nessuna crisi, va rivisto il progetto ma la Tav va fatta ” – “Noi regaliamo agli italiani cinque anni di governo, non c’è nessuna crisi in vista”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “La situazione economica è tale che nessuno si può permettere di giocare con il futuro degli italiani. Molto semplicemente abbiamo su alcuni temi idee diverse”, ha risposto a chi gli chiedeva se riceverà in regalo la Tav dal vicepremier Luigi Di Maio. “Non si può fare una mezza Tav evidentemente. O si scava o non si scava sotto la montagna”, ha detto ancora Salvini secondo cui “alcune grandi mega strutture pensate nel passato oggi sono fuori dal tempo. Quindi una riduzione e una revisione è sicuramente doverosa, anche una ridiscussione dei finanziamenti”.
L’ipotesi referendum – Salvini ha sottolineato che “all’accordo nel governo ci stiamo lavorando ma in ogni caso se il governo non trova l’accordo non cade. Perché si può andare in Parlamento, visto che siamo in una Repubblica parlamentare o far decidere al popolo con un referendum”. Sia come sia, “basta litigare – ha esortato il ministro dell’Interno – c’è troppo da fare”. E “io – ha aggiunto – sono fiero e felice del lavoro fatto dal governo in questi mesi insieme a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio e del rapporto che ho stabilito con queste due persone. Abbiamo ancora molto da fare insieme”.
Telt: lunedì partono “inviti” per lotti Francia – “Preso atto delle posizioni dei due governi vi informiamo che, in assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario, abbiamo previsto che il Cda fissato per l’11 marzo 2019 autorizzi la Direzione a pubblicare gli ‘avis de marchés’ (inviti a presentare candidatura) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo” per avere il finanziamento Ue per il 2019. Lo scrive Telt nella lettera inviata al premier Giuseppe Conte.
Fico: “No alla Tav è una lotta che ha attraversato la storia del M5s” – “Nel 2005 la prima riunione dei meetup che nascevano fu fatta a Torino perché quel giorno c’era la grande manifestazione per dire no alla Tav – ha raccontato Fico -. Eravamo un centinaio di persone, oggi alcuni non ci sono, c’era anche Beppe Grillo, finì la riunione e andammo tutti alla manifestazione No Tav”. Il presidente della Camera ha poi ricordato che “il primo atto nel 2013 quando arrivammo in Parlamento come parlamentari di M5s alla Camera e al Senato, la prima uscita pubblica di tutto il Movimento parlamentare fu di andare a visitare i cantieri della Tav per comprendere a che punto ci trovavamo, per dire l’ennesimo no documentato e non ideologico alla Tav. Quindi è una lotta che ha attraversato ogni periodo storico dai meetup al movimento, non è un atto ideologico perché abbiamo visto tutte le relazioni che sono negative senza contare che ogni volta purtroppo, e non solo in Italia, che un’opera va avanti in un certo modo crescono anche le spese che in questo momento non sono a bilancio, diciamo così”.
L’avvertimento delle imprese: “Partano i bandi o pronte azioni legali” – Le categorie produttive sono pronte ad azioni legali qualora lunedì non dovessero partire i bandi della Torino-Lione. Lo hanno reso noto le associazioni al termine dell’incontro con i parlamentari piemontesi. In particolare, le associazioni hanno evidenziato di valutare, tramite i propri uffici legali, “tutte le azioni esperibili nell’ipotesi in cui non venissero pubblicati i bandi nei termini previsti, oppure messe in atto procedure volte a rallentare o contrastare il corretto completamento dell’iter necessario alla realizzazione dell’opera”.
Chiamparino: “Siamo alla Repubblica delle banane” – La lettera di Palazzo Chigi invita Telt “a non fare i capitolati d’appalto, lasciando aperto uno spiraglio non chiarissimo. Vedremo lunedì”. Lo rende noto il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “E’ come se il governo dicesse di far partire le manifestazioni d’interesse, sapendo già che i capitolati d’appalto non saranno mai affidati – aggiunge – una roba da Repubblica delle banane”. “Se i bandi non partono senza se e senza ma, il governo vada in Parlamento e si assuma le sue responsabilità. Se non è in grado di farlo, se ne vada a casa”, ha detto Chiamparino.
Appendino: “Felice per come si sta risolvendo” – “Sono felice che una situazione delicata come quella del Tav si stia risolvendo positivamente. E’ la prova che quando un Governo e le Amministrazioni locali si spendono ponendo come priorità l’interesse del Paese le soluzioni si trovano”. Lo scrive su Facebook la sindaca di Torino Chiara Appendino. “Avanti così – aggiunge – e grazie a chi si sta impegnando su questo fronte”.
Siri: “Nessuna resa, il finanziamento Ue è salvo” – “Non c’è nessuna resa da nessuna parte sulla Tav perché non ci sono guerre in corso. C’è stato un confronto serrato con l’obiettivo di salvaguardare il finanziamento Ue legato alla realizzazione dell’opera: l’obiettivo è stato raggiunto”. Lo dice il sottosegretario alle Infrastrutture della Lega, Armando Siri. “Ha prevalso il buonsenso e la razionalità”, aggiunge con riferimento all’interlocuzione tra governo italiano e Telt sui bandi per la Tav.
Zingaretti: “Governo si vergogni, è ora di cambiare” – “Sulla Tav un pasticcio indecente e un danno immenso alla credibilità dell’Italia. Così si distrugge la fiducia. Il governo si tiene insieme solo per un patto per la gestione del potere. Spero provino vergogna. E’ tempo di cambiare”. Lo scrive su Twitter Nicola Zingaretti, segretario del Pd.