Gli studenti del Liceo Jommelli di Aversa, impegnati nell’attività di alternanza scuola-lavoro “La filiera della carta stampata” fortemente voluta dalla dirigente scolastica Rosa Celardo e coordinata da professor Ettore Passarelli, accompagnati dai tutors: Vincenzo Sagliocco, direttore di “Osservatorio Cittadino”, Antonio Taglialatela, direttore di Pupia.tv, e Nicola Baldieri, giornalista, e da Sonia Panaro, Lucia Mariniello e Enza Picone, docenti del Liceo, sono stati protagonisti di una visita guidata presso il complesso monumentale di San Francesco ad Aversa, accolti dagli “Amici di San Francesco”, un’associazione che ha come scopo principale quello di diffondere la storia del monastero e di raccogliere fondi per la ristrutturazione delle parti deteriorate dello storico complesso.
La chiesa, infatti, venne fondata tra il 1230 e il 1235, su impulso delle donne della famiglia Rebursa, con annesso un monastero di clausura, dedicato a Santa Chiara, a cui il ramo femminile della famiglia era molto devoto. Il monastero un tempo accoglieva le Clarisse di San Francesco obbedienti alla povertà perpetua, “pietra angolare dell’edificio francescano”. Il complesso monastico, come spiegato dalle competenti guide e dal rettore del complesso monumentale, don Pasqualino De Cristofaro, ha subìto svariati interventi nel corso del tempo. La chiesa fu completamente ristrutturata a partire dal 1645 e soltanto il pronao e la parte inferiore del campanile appartengono alla costruzione originaria.
I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti dalla bellezza del luogo ed hanno affrontato con entusiasmo l’intero percorso che è cominciato con l’introduzione storica e con la visita della chiesa. Entrandovi i ragazzi sono rimasti stupiti dinanzi a tale magnificenza: una struttura interamente rivestita in marmo. Coinvolgente il saluto del rettore De Cristofaro rivolto ai giovani visitatori. Dopo la visita alla chiesa, gli studenti si sono recati al chiostro dell’antico convento. Da qui si entra nel vivo dell’incontro: ai giovani viene mostrato nei singoli dettagli ogni particolare riguardante il chiostro; dagli affreschi rappresentanti San Francesco e Santa Chiara, ai manoscritti riguardanti la vita delle monache, talvolta destinati ai parenti. Qui, inoltre, hanno potuto constatare i limitati contatti col mondo esterno delle monache, la loro vita quotidiana, fino ad arrivare allo scolatoio, luogo in cui le spoglie delle monache venivano collocate dopo la morte per permettere al sangue e agli organi interni di “scolare” in appositi contenitori. Tale stanza ha particolarmente colpito la sensibilità dei ragazzi anche perché vi erano resti di ossa.
Successivamente, hanno visitato il sotterraneo dove arrivava l’acqua piovana che le suore raccoglievano e dove, grazie anche all’umidità del posto, conservavano il cibo. Per concludere, gli studenti hanno avuto la possibilità di accedere al Belvedere, una propaggine del convento che anticamente permetteva alle monache di prendere visione delle processioni e che oggi offre una vasta visuale della città normanna. Per i ragazzi è stata una bella esperienza ed è stata anche un’occasione per conoscere una, seppur piccola, parte della storia di Aversa.
IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA