Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d’autore. Il via libera dall’aula di Strasburgo all’accordo provvisorio sul rispetto del diritto d’autore in Internet è passato con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. Le norme, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. Per il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, “la direttiva pone fine al Far West digitale”.
Si conclude, così, il processo legislativo, iniziato nel 2016, per il Parlamento europeo. Spetterà ora agli Stati membri, nelle prossime settimane, dare l’ultimo ok formale. La direttiva intende garantire che diritti e obblighi del diritto d’autore di lunga data, validi nel mondo offline, si applichino ora anche online. YouTube, Facebook e Google News sono alcune delle piattaforme online che saranno più interessate dalla nuova legislazione. Queste ultime diventano ora direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti.
La riforma mira, infatti, ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, creativi ed editori, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere diffuse sulle piattaforme web. Gli editori di stampa acquisiscono, inoltre, il diritto di negoziare accordi (che restano facoltativi) sui contenuti editoriali utilizzati dagli aggregatori di notizie.
Numerose disposizioni sono poi specificamente concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio aperto di libertà di espressione. Per gli utenti di Internet, però, tutto resta come prima: non ci sono tasse sui link e gli snippet brevi – ossia le corte frasi di presentazione di un articolo che compaiono per esempio nei feed di notizie di Google o sulle bacheche Facebook – restano fuori dalla tutela dei diritti d’autore. Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o plastiche è poi stato protetto ancor più di prima, garantendo specificatamente che meme e Gif continuino a essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.
“La direttiva sul copyright è stata approvata. L’Europarlamento difende la creatività e i posti di lavoro europei”. Così su Twitter il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, dopo che l’emiciclo ha approvato la nuova regolamentazione sul diritto d’autore. Per Tajani, inoltre, la direttiva mette fine “all’attuale far-west digitale” stabilendo regole moderne al passo con lo sviluppo delle tecnologie, proteggendo gli autori senza imporre alcun filtro all’upload dei contenuti e prevedendo deroghe chiare per tutelare start-up, micro e piccole imprese.
“Garantire ai giornalisti un equo compenso per il loro lavoro era una priorità del Parlamento. – ha proseguito Tajani – Con questa riforma assicuriamo una vera libertà di stampa e contrastiamo il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, salvaguardando l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia”. Grande soddisfazione anche da parte del presidente dell’Associazione Italiana editori, Ricardo Franco Levi: “Una bella pagina e una grande giornata per la cultura e l’Europa”, ha affermato.
E Wikipedia torna in chiaro dopo l’oscuramento messo in atto alla vigilia del voto sulla riforma del copyright, approvata dall’Europarlamento. “Nonostante tutti i nostri sforzi e le proteste della comunità di Wikipedia, di tantissime associazioni e di milioni di cittadini europei, la direttiva copyright è passata così come proposta. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare di ribaltare un risultato che era segnato”, spiega una nota di Wikimedia, la Fondazione a cui Wikipedia fa capo.