Tantissime le persone che hanno reso omaggio alla salma del maresciallo maggiore dei Carabinieri Vincenzo Di Gennaro, 46 anni, ucciso sabato a Cagnano Varano, in provincia di Foggia (leggi qui). La camera ardente è stata allestita nella sala consiliare del Comune di San Severo.
La bara scortata da quattro carabinieri e dai familiari della vittima. In fila comuni cittadini, provenienti anche da altri centri, rappresentanti istituzionali e altre autorità. Presenti l’anziano padre del vicecomandante della stazione di Cagnano Varano, la sorella e la fidanzata. Nel pomeriggio, alle 16.30, un’ora dopo la chiusura della camera ardente, nella cattedrale di Santa Maria Assunta si sono tenuti i solenni funerali del carabiniere, alla presenza del premier Giuseppe Conte, dei ministri Barbara Lezzi ed Elisabetta Trenta. A officiare le esequie l’arcivescovo ordinario militare italiano Santo Marcianò con la concelebrazione del vescovo di San Severo Giovanni Checchinato. I negozi di San Severo hanno parzialmente abbassato le saracinesche in segno di lutto.
Intanto, continuano le indagini sull’omicidio compiuto dal 64enne Giuseppe Papantuono, che proprio qualche giorno prima della sparatoria – nella quale è rimasto anche ferito un altro carabiniere, il 23enne Pasquale Casertano, di Caserta – aveva lanciato un’intimidazione ai carabinieri a seguito di un controllo che lo aveva smascherato in possesso di stupefacenti. “Ve la farò pagare” aveva minacciato Papantuono e la morte di Di Gennaro non può che essere considerata come una vendetta del killer.