Cingoli, spaccio di droga vicino bagni pubblici: 3 arresti

di Redazione

Ancora un colpo allo spaccio di droga inferto dai carabinieri di Macerata, che hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Shelter”. L’indagine era partita da un tentato colpo in sala slot a Cingoli, il 9 ottobre scorso, quando tre persone, con tuta da lavoro e occhiali da sole per non farsi riconoscere, avevano manomesso con uno spray le telecamere di sorveglianza, facendo comunque scattare l’allarme, mandando in fumo il blitz. Ma a incastrare il gruppo era stato il borsone con all’interno gli arnesi da scasso e i costumi da “Diabolik” e una pistola a salve, lasciato in un bosco delle vicinanze.

Quando sono tornati a riprenderlo alla luce del giorno, i carabinieri erano già pronti con le telecamere per mettere ben a fuoco la targa del veicolo. Era del 25enne, già noto alle forze dell’ordine, portato oggi in carcere dai militari dell’Arma. Sono state vagliate telefonate e messaggi fra i tre che, a parte l’episodio in sala slot, secondo gli inquirenti, erano particolarmente attivi nello spaccio di droga, in particolare per cocaina, hashish e marijuana.

Utilizzavano messaggi e termini criptici, per evitare di essere scoperti anche nelle conversazioni in cui definivano ad esempio “Puffi” i Carabinieri e tramite un gruppo WhatsApp, denominato “Chi l’ha visti”, si scambiavano le segnalazioni sulla presenza o meno dei militari in paese. Anche i cellulari stessi erano “stupefacenti”, tanto da usarli come nascondiglio della droga: ad esempio delle dosi di droga sono state scoperte nello spazio insospettabile della batteria.

Dalle indagini, durate sei mesi, è emerso che la droga veniva smerciata a Cingoli, nelle vicinanze dei bagni pubblici, non lontano da alcuni edifici scolastici. Il 25enne, ritenuto il capo, si sarebbe servito di due “galoppini”, di 23 e 20 anni per rifornire la piazza di droga. Uno dei due è anche accusato di estorsione per aver minacciato un ventenne che non aveva pagato la droga. Gli inquirenti stimano almeno 500 cessioni di droga, per un volume d’affari di circa 40 mila euro. Sequestrati in totale 15 grammi di cocaina, 40 di hashish e 15 grammi di marijuana. L’inchiesta è partita dai carabinieri di Cingoli, alla quale hanno collaborato quelli di Appignano, Apiro, Treia e Tolentino con il supporto dell’unità cinofila di Pesaro.

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