Invece di andare a lavorare al Comune di Castelbuono e di Collesano, in provincia di Palermo, facevano shopping o, come scoperto in un caso, andavano a fare le pulizie in un condominio in cambio di denaro, ma sono stati scoperti grazie a una segnalazione. Sono 15 i furbetti del cartellino indagati dai carabinieri della compagnia di Cefalù, che hanno dato esecuzione a ordinanze di applicazione di quindici misure cautelari personali: nove interdittive della sospensione dal pubblico ufficio per la durata di otto mesi e sei coercitive, dovranno presentarsi una volta al giorno alla polizia giudiziaria.
Un provvedimento di sospensione riguarda il comandante della polizia municipale di Collesano, indagato per truffa: secondo la ricostruzione dell’accusa, nell’orario di lavoro sarebbe andato nel negozio della moglie, oppure in un centro di analisi cliniche o a casa. Fra l’uno giugno e l’11 luglio 2017 avrebbe totalizzato 11 ore e 35 minuti di assenze.
Il provvedimento è stato emesso dal gip di Termini Imerese Michele Guarnotta, su richiesta della procura guidata da Ambrogio Cartosio. Le indagini, avviate sul finire del 2016 dal nucleo operativo della compagnia di Cefalù e dalle stazioni di Castelbuono e Collesano a seguito della ricezione di un esposto hanno consentito di documentare ripetute e ingiustificate assenze durante l’orario lavorativo da parte di alcuni impiegati comunali di varie aree funzionali: sono dieci, del Comune di Collesano; provvedimenti anche per cinque lavoratrici socialmente utili (nell’ambito del “progetto attività donne” finanziato dalla Regione Siciliana) di Castelbuono. Nell’indagine, oltre le quindici misure eseguite, ci sono stati diversi altri indagati, nei cui confronti si procede a piede libero.
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