Blitz della Guardia di finanza di Napoli in diversi istituti scolastici del capoluogo campano contro gli scuolabus abusivi e non a norma. Una situazione denunciata e documentata più volte dall’inviato di “Striscia la Notizia”, Luca Abete. Nei dintorni di piazza Nazionale, piazza Carlo III e nel quartiere “Pianura”, i militari hanno notato la presenza di scuolabus intenti a scaricare giovanissimi studenti di età compresa tra i 6 ed i 10 anni. Così hanno controllato autoveicoli, riconducibili a soggetti privati, adibiti ad uso scuolabus, rilevando, oltre all’esercizio abusivo della professione completamente “a nero”, numerose violazioni al codice della strada e alla normativa comunale che regola il trasporto scolastico.
I controlli effettuati nei confronti dei veicoli hanno permesso di rilevare una percentuale elevatissima di irregolarità. Infatti, su 15 scuolabus controllati, ben 10 sono risultati irregolari, con la contestazione di 20 verbali amministrativi per violazioni al codice della strada, quali, ad esempio, il trasporto in sovrannumero rispetto a quanto consentito, la guida di veicoli adibiti a noleggio con conducente ma privi delle prescritte autorizzazioni comunali ovvero la circolazione di veicoli già sottoposti a fermo amministrativo o con assicurazione o revisione scadute.
In qualche caso sono state accertate gravissime irregolarità inerenti alle modifiche strutturali apportate ai veicoli, non omologati secondo la vigente normativa, finalizzate ad aumentare il numero di bambini trasportabili in ogni singolo viaggio, attraverso l’uso di banchetti in legno o ferro ancorati alla struttura del veicolo senza rispettare i requisiti di sicurezza dei passeggeri e concretizzando il pericolo per l’incolumità fisica dei giovanissimi studenti, in caso di collisione. Inoltre, sono state ritirate e sospese 2 patenti di guida e 6 carte di circolazione, oltre ad essere sottoposti a sequestro 5 veicoli adibiti all’illecito servizio di scuolabus.
Nei confronti degli autisti, risultati essere totalmente privi di autorizzazioni e quindi di partita iva, saranno avviati anche i dovuti accertamenti di natura fiscale, finalizzati alla ricostruzione di quanto abusivamente percepito e sottratto a tassazione, tenuto conto che le tariffe praticate per usufruire di tale servizio illecito andavano dai 50 ai 150 euro mensili, pagati dalle famiglie per singolo bambino. I responsabili, per assicurarsi i cospicui guadagni, si erano adoperati anche a modificare illecitamente i mezzi, per il trasporto anche di 25 bambini a tratta.
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