Bruna Bianco, ultima compagna e musa ispiratrice di Ungaretti, inaugura PulciNellaMente 2019

di Redazione

Saranno la Letteratura e la Poesia nel senso più nobile a tagliare simbolicamente il nastro della 21esima edizione della rassegna nazionale di teatro scuola PulciNellaMente. Venerdì 26 aprile, alle ore 18, nella sala convegni sita al piano terra del Palazzo Ducale Sanchez de Luna, in piazza Umberto I, a Sant’Arpino, ci sarà la consegna del Premio PulciNellaMente a Bruna Bianco, poetessa, ultima compagna e musa ispiratrice di Giuseppe Ungaretti.

L’incontro, aperto dai saluti istituzionale del sindaco del Comune atellano Giuseppe Dell’Aversana e introdotto dal Direttore Generale della Rassegna Elpidio Iorio, vedrà confrontarsi con l’autrice italo-brasiliana il filoso e poeta Giuseppe Limone, il Direttore della Casa della Poesia di Baronissi, Sergio Iagulli, e della Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Rocco-Cinquegrana” di Sant’Arpino Maria Debora Belardo. Il dibattito sarà inframezzato dalle letture dell’attore Pio Del Prete e dagli interventi musicali di Vladimir Kovshel, della classe 2L della Scuola Rocco, e coordinati dal professor Ascanio Trivisano.

“Inauguriamo l’edizione 2019 di PulciNellaMente – sottolineano gli ideatori Elpidio Iorio, Carmela Barbato ed Antonio Iavazzo – incontrando una di quelle personalità del Mondo della Cultura capaci di portarci con la propria presenza in una dimensione del tutto differente e alta. Bruna Bianco, amore e musa ispiratrice dell’immenso Giuseppe Ungaretti, avrà l’affascinante compito agli occhi dei ragazzi di PulciNellaMente che parteciperanno all’incontro, di trasformare le parole ed i versi che leggono sui libri di testo in qualcosa di vissuto e concreto”.

La poetessa ed avvocato di origini piemontesi condivise gli ultimi anni della vita del grande poeta dal 1966 sino alla morte nel 1970. Subito dopo essersi conosciuti in Sudamerica iniziò una corrispondenza che non conobbe pause se non quelle imposte dalle necessità della vita e dalla lontananza, e ben quattro periodi di vita insieme, due in Brasile e due in Italia.

Dell’incontro con Ungaretti ama dire “conobbi un uomo così totale che, pensai, avrei potuto presentarlo immediatamente a mio padre per annunciare che intendevo sposarlo. Ero turbata. Nessuno mai che mi avesse fatto vibrare così follemente al tocco di una mano”. Tre anni di passione con rari incontri: sei in tutto, tre in Brasile, tre in Italia. Scrissero insieme (le poesie di Dialogo) sognarono insieme, e alla fine pensarono al matrimonio.

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