Aversa – «La nostra presenza al tavolo del centrodestra significa che siamo di centrodestra e partecipiamo, da protagonisti, al tavolo del centrodestra. Se l’area ‘decristofariana’ vorrà sedersi per ragionare del futuro di Aversa, bene». Dino Carratù, coordinatore del movimento cittadino Forza Aversa, così risponde a chi gli chiede se la sua presenza a quel tavolo significa che il movimento ha lasciato l’ex sindaco. In pratica, De Cristofaro, anche se con lui continuano a rimanere i fedelissimi, registra l’ennesimo abbandono dopo quello dell’ex assessore alla Cultura Alfonso Oliva che ha dato vita, avendo intenzione di candidarsi a sua volta a sindaco, ad una lista denominata Aversa al Centro.
Intanto, sempre Carratù, anch’egli ex assessore della giunta guidata da De Cristofaro con delega ai Servizi sociali, lancia il grido di allarme: «Bene gli incontri politici. Benissimo l’accordo politico di coalizione dei tre partiti nazionali. Ancor meglio il tavolo politico dei tre partiti aperto alle liste civiche con estrazione di centro destra. Ma è primario ragionare di programmi, di ciò che si intende realizzare per Aversa, di come si immagina la nostra città tra dieci anni». «Gli incontri ed i tavoli politici – continua l’ex assessore – sono necessari per mettere insieme la coalizione e gettare le fondamenta della nuova amministrazione, ma per fare ciò è necessario arredare la casa comune e riempirla di contenuti, anche per aprire una nuova stagione politica. Per questo faccio appello alle forze di centro destra, partiti compresi, affinché si concentri lo sforzo sulla redazione di un programma condiviso, stilato e sottoscritto da aversani autoctoni che conoscono i pregi ed i difetti di Aversa». «Mettersi insieme solo per formare il nuovo governo cittadino – conclude Carratù – è operazione che lascia il tempo che trova. Se invece ciò è contornato da un programma serio, con proposte realizzabili e cantierabili, senza raccontare favole ai cittadini, la coalizione politica sarà realmente credibile agli occhi della città». Coagularsi, quindi, intorni a fatti e non a persone.
Intanto, nella mattinata di ieri, le strade e le piazze cittadine hanno continuato a pullulare di candidati in pectore tra gazebo e crocicchi, con l’impressione che gli addetti ai lavori continuino a pedalare a vuoto senza che si giunga ai nomi dei candidati a sindaco che dovranno, poi, fare da catalizzatori. Un’unica novità viene da Fratelli d’Italia che, insieme ad alcune liste civiche, hanno calato sul tavolo di centrodestra il nome di Enzo Pagano, segretario provinciale del partito di Giorgia Meloni, come possibile candidato a sindaco per la coalizione. A fronte di un silenzio assordante dalle altre forze politiche di area, da registrare le dichiarazioni negative del vicesegretario provinciale del Movimento Nazionale Sovranista, l’aversano Pino Cannavale, che ha dichiarato: «Premesso che non ho nulla contro Enzo Pagano, ma credo che il candidato alla poltrona di sindaco di Aversa, oltre ad essere una persona onesta, oltre ad avere esperienza amministrativa, deve anche e soprattutto essere aversano di nascita, qualità che Enzo non ha. Basta con sindaci non aversani». Insomma, per Cannavale, già consigliere comunale, il sovranismo deve essere inteso non solo in senso nazionale, ma anche cittadino; della serie: gli aversani prima di tutto.