Aversa rischia di perdere i beni confiscati alla camorra: appello di Ronza al commissario

di Livia Fattore

Due ville lussuose, una con tanto di piscina, e un appartamento in un condominio signorile al Parco Coppola. Tre beni sottratti alla malavita organizzata grazie alla confisca che, però, rischiano di non essere utilizzate da associazioni cittadine in caso di mancata assegnazione entro la fine dell’anno in corso. Una scadenza strettissima, soprattutto se si tiene conto che deve essere effettuata una scelta attraverso un procedimento che garantisca una scelta imparziale degli assegnatari. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dall’ex vicesindaco con delega ai Lavori pubblici e al Patrimonio, Michele Ronza, che si era occupato della vicenda che ha visto, attraverso la Prefettura di Caserta, l’assegnazione all’Ente locale normanno.

«Alla fine del 2018 – ricorda Ronza – l’amministrazione ha acquisito al patrimonio comunale tre immobili confiscati alla criminalità organizzata. Una villa ubicata in via Madonna dell’Olio, un appartamento in via De Chirico ed un’altra villa in via Gramsci. La giunta nel manifestare l’interesse all’acquisizione degli immobili confiscati deliberò anche la destinazione esclusivamente a finalità sociali e/o istituzionali, cosi come dichiarato nella conferenza in Prefettura dal sottoscritto quale assessore al patrimonio».

Sulla base di apposita convenzione, l’amministrazione aveva intenzione di assegnarli in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, a comunità, anche giovanili, ad enti, ad associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, ad organizzazioni di volontariato o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti di cui al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, nonché alle associazioni di protezione ambientale riconosciute ovvero ad altre tipologie di cooperative purché a mutualità prevalente, fermo restando il requisito della mancanza dello scopo di lucro.

Un obiettivo sacrosanto, ma con un limite temporale: se entro un anno dal trasferimento l’ente non provvede alla destinazione del bene, l’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati dispone la revoca del trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi, che potrà decidere in maniera diversa. Da qui l’appello di Ronza al commissario prefettizio Michele Lastella ad avviare l’iter per l’assegnazione alle associazioni che ne hanno titolo, tenuto conto che i tempi per la procedura non sono certamente brevi e sull’assunto che la nuova amministrazione che verrà fuori dalle urne n occasione delle elezioni il prossimo 26 maggio non avrà certamente nell’immediato l’attenzione verso questa problematica. Senza contare che, immediatamente dopo la tornata elettorale, si avranno le ferie estive per cui il pericolo di accantonare questa procedura è più che concreto.

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