Passa il bilancio programmatico per il 2019 a Frignano, ma la maggioranza guidata dal sindaco Gabriele Piatto ha dovuto faticare non poco per portare a casa il risultato stante le dichiarazioni fatte in Consiglio comunale dall’opposizione guidata da Lucio Santarpia.
Secondo le opposizioni, infatti, si sarebbe in una fase di pre-dissesto e sarebbe stato meglio per le casse comunali e, soprattutto per i frignanesi, prenderne atto. Una critica che è giunta a far dichiarare all’esponente della minoranza che il bilancio in approvazione avrebbe potuto essere non attendibile sino a configurare il falso in bilancio. «Consigliamo – ha dichiarato Santarpia – di esaminare attentamente i documenti per mettere in essere provvedimenti idonei ed efficaci consentiti dalla legge per evitare il dissesto che a nostro parere è già in atto. D’altronde, le difficoltà del Comune di Frignano sono ben note e non si risolvono omettendo o occultando le informazioni relative».
Molte anche le perplessità tecniche sollevate dal gruppo consiliare di “Frignano nel cuore”. «Esprimiamo – ha dichiarato in proposito in aula Santarpia – il nostro voto contrario perché nella delibera di bilancio abbiamo rilevato molte incongruenze e lacune importanti fra entrate ed uscite». «In questo bilancio – ha continuato l’ex sindaco – ci si limita a riportare sinteticamente a riportare, senza neanche motivare, alcune previsioni di gettito. La stessa relazione del revisore è scarna, limitandosi a riportare prospetti che sono già allegati obbligatori, ma senza nulla dire sull’esistenza o inesistenza di debiti derivanti da anni precedenti, nonostante questa verifica sia espressamente prevista, perché eventuali debiti devono trovare finanziamento nel bilancio di previsione».
Il consiglio ha anche approvato il documento unico di programmazione triennale. Anche su questo argomento da registrare le critiche dell’opposizione che ha stigmatizzato «la mancanza di un coinvolgimento preventivo nelle scelte strategiche operative, l’assenza di presupposti di una collaborazione condivisa e l’intento della maggioranza di procedere in scelte unilaterali e non collegiali».