Sono stati tempi duri per la filiera del Trotto italiana ma sembra che oggi un po’ di luce si veda all’orizzonte. Merito, senza dubbio, dell’impegno costante del governo guidato dal premier Conte che, grazie ad un decreto, fortemente voluto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali e del turismo, ha istituito un comitato tecnico, coordinato da Silvia Saltamartini, per lo studio, l’analisi e la definizione di un nuovo modello di governance, operativo e gestionale del settore ippico, anche attraverso la formulazione di specifiche proposte, nonché di specifici pareri espressi su questioni contingenti al comitato, istituito nell’ambito del Gabinetto del ministro Gian Marco Centinaio, potrà procedere all’audizione dei dirigenti del Mipaaft che svolgono attività inerenti al funzionamento del settore ippico.
“Siamo in totale sinergia con le istituzioni competenti – hanno dichiarato Marcello Vecchione, Raffaele D’Alessandro e Mario Minopoli del Ciga (Comitato Italiano Guidatori e Allenatori) – e ringraziamo quanti hanno ascoltato le nostre proteste e si sono accorti di quanto importante sia questo sport. Il mondo del cavallo e delle corse deve ritornare ad essere quello splendente degli anni ‘80, quando anche noi avevamo la certezza che i pagamenti venivano effettuati con modalità più eque. Si pensi che parliamo di un comparto che ha 50mila occupati, 20mila persone che lavorano nell’indotto e 44 ippodromi attivi nel paese, ed è impensabile che, prima dell’intervento del governo, la media dei pagamenti era di 210 giorni reali per i premi e 330 giorni per gli ippodromi”.
Il sogno resta quello di vedere nuovamente gli ippodromi pieni di bambini e di mamme, una “Royal Ascot” italiana dove sfoggiare cappelli e cani e dove ammirare in tutto il loro splendore quelli che da sempre sono gli animali più nobili del pianeta: i cavalli.