I Dipartimenti di Lingue e di Storia e Filosofia hanno voluto quest’anno, con determinazione, anche in vista delle modifiche agli esami di stato – che danno una centralità allo studio della Costituzione Italiana e delle istituzioni dell’Unione Europea -, che gli alunni avessero una conoscenza più puntuale delle attività del Parlamento Europeo.
La professoressa Anna Stella D’Aniello, referente del progetto, ha curato l’organizzazione del viaggio e ha individuato i 28 alunni da portare a Strasburgo. La selezione è stata difficile perché molti avevano le caratteristiche richieste – cioè voti molto alti in inglese e in storia -, ma purtroppo solo 28 potevano entrare in Parlamento: tali erano le disposizioni ricevute. La professoressa Rosanna Vespoli, docente di storia e filosofia, ha tenuto con gli allievi una conferenza propedeutica al viaggio. Sono stati approfonditi argomenti che gli allievi avevano già trattato nei diversi consigli di classe, ma nell’ottica di mettere in luce le criticità dei diversi trattati, della zona Euro e della Bce.
“E’ importante che i nostri alunni – ha affermato la professoressa Vespoli – siano consapevoli della necessità di un’Europa unita e forte e di ulteriori passi verso l’unificazione politica, nella speranza che si giunga ad uno stato federale”. La professoressa Anna Stella D’Aniello ha ribadito la valenza culturale di questo viaggio: “Gli alunni si sono resi conto di come funziona una seduta plenaria in Parlamento, di quali tematiche sono affrontate e della democraticità nel prendere le decisioni”.
“Il viaggio è stato molto interessante – ha continuato la professoressa Rosanna Vespoli – anche da un punto di vista storico, perché l’Alsazia, ricca di giacimenti carboniferi, è stata al centro di continue guerre tra Francia e Germania per tutto il diciannovesimo secolo. Il territorio è passato continuamente dai francesi ai tedeschi, anche nel ventesimo secolo, e gli alunni sono rimasti sorpresi dalla ricchezza di monumenti che testimoniano questi eventi. I nostri allievi hanno osservato con interesse le case a traliccio di Strasburgo e ne hanno conosciuto le caratteristiche antisismiche, e sono rimasti sorpresi dal fatto che le travi di legno erano numerate e le case potevano essere smontate e riedificate in un altro luogo”. La professoressa D’Aniello ha concluso l’intervista dichiarando la sua disponibilità nel curare il Progetto Strasburgo anche in futuro, per l’enorme valenza culturale apprezzata dagli allievi.