Inizia oggi, al Tribunale di Napoli, l’udienza preliminare a carico dell’ex sindaco di Capua, Carmine Antropoli, arrestato ad inizio febbraio con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli, secondo cui Antropoli, noto chirurgo dell’ospedale Cardarelli di Napoli, avrebbe stretto un patto con il clan dei casalesi, soprattutto con la fazione guidata da Michele Zagaria, attraverso l’imprenditore Francesco Zagaria (omonimo del boss), per avere sostegno elettorale, dando in cambio appalti.
Una collusione che per gli inquirenti sarebbe andata avanti negli anni, venuta poi alla luce poco prima delle elezioni comunali del 2016, quando Antropoli non poteva presentarsi come candidato sindaco per aver già fatto due mandati, e così sostenne il candidato Giuseppe Chillemi, poi sconfitto; peraltro Antropoli, nella tornata del 2016, fu eletto consigliere comunale.
Davanti al Gup compariranno anche l’imprenditore Zagaria, arrestato con Antropoli, e due colleghi di partito (Forza Italia) dell’ex sindaco, ex consiglieri comunali, ovvero Guido Taglialatela e Marco Ricci. Tra gli episodi contestati all’ex primo cittadino quello intercettato dai carabinieri, avvenuto nello studio di Antropoli il 3 maggio 2016, due giorni prima che si presentassero le liste per le comunali del successivo giugno; in quella circostanza il candidato Giuseppe Di Lillo fu preso a schiaffi da Francesco Zagaria affinchè si ritirasse dalla competizione.