Giugliano, inchiesta su clan Mallardo in Toscana: scarcerato Paolo Liccardo

di Redazione

Nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni in Toscana del clan camorristico dei Mallardo di Giugliano (Napoli), uno degli imputati, Paolo Liccardo, finora detenuto, è stato scarcerato per ritenuta cessazione delle esigenze cautelari. La sesta sezione del tribunale di Napoli, collegio B, ha accolto l’istanza degli avvocati Vincenzo Maiello e Raffaele Costanzo ed ha disposto la scarcerazione del 45enne, commercialista e agente immobiliare, finito in carcere con l’accusa di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni aggravata dalla finalità mafiosa a nell’inchiesta sulle infiltrazioni del clan Mallardo in Toscana.

Considerato il perimetro temporale dei fatti (fino al 2014), per i giudici è cessata la “pericolosità sociale” dello stesso imputato. Una novità, quest’ultima, sotto il profilo giuridico perché è raro che si riconosca durante un dibattimento la cessazione delle esigenze cautelari per un soggetto accusato del reato di associazione di stampo mafioso.

Liccardo ha scelto il rito ordinario, così come altri imputati come Rocco Aliperti, Domenico Liccardo, Mario Liccardo, Feliciano Mallardo, Francesco Mallardo, Domenico Martino, Vito Mauriello, Mario Nocentini e Salvatore Penniello. L’inchiesta – condotta dai pm della Dda partenopea Ilaria Sasso del Verme e Cristina Ribera – si è avvalsa soprattutto di indagini patrimoniali e intercettazioni telefoniche e ambientali, mentre poco rilevante è stato il contributo offerto dai collaboratori di giustizia a dimostrazione, come hanno spiegato gli inquirenti, che il clan Mallardo è un gruppo assai coeso in cui le defezioni sono assai rare o inesistenti. Secondo l’accusa della procura, i Liccardo erano al servizio del clan Mallardo per effettuare investimenti sia nel Giuglianese che in Toscana utilizzando soldi derivanti da attività illecite e società create ad hoc per fare speculazioni.

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