I carabinieri di Marcianise, coordinati dal procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, e dal procuratore aggiunto, Antonio D’Amato, hanno dato esecuzione agli ordini di carcerazione, emessi dal Tribunale sammaritano, a carico di: Camillo Belforte, 39 anni, figlio del boss Domenico Belforte dell’omonimo clan detto dei “Mazzacane” e attualmente ristretto al regime di 41bis; Carmela Allegretta, 35 anni, cognata di Camillo Belforte; e Giuseppe Di Maio, 63 anni, medico.
I provvedimenti sono scaturiti dalla decisione della Cassazione di rigettare il ricorso promosso dai tre avverso la sentenza del maggio 2018 che ne disponeva la carcerazione per i reati di concorso in falsità materiale e falsità ideologica commessi dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
In particolare, il Di Maio, in qualità di medico in servizio del reparto di igiene mentale dell’Asl di Marcianise, assoggettato dalla forza intimidatrice dell’appartenenza di Camillo Belforte e Carmela Allegretta al clan camorristico, ha, su indicazione di questi ultimi, funto da intermediario per la redazione di falsi certificati in favore di Maria Buttone, madre di Camillo e moglie di Domenico Belforte, nonché personalmente redatto certificati medici attestando, in favore della stessa Buttone, patologie inesistenti o enfatizzando patologie esistenti al fine di fargli ottenere, in sede giudiziaria, benefici detentivi. Camillo Belforte e Di Maio dovranno espiare la pena della reclusione di 5 anni, mentre Allegretta quella di 4 anni e 6 mesi.