Una sentenza rivoluzionaria che rappresenta un sensazionale precedente giurisprudenziale: il corpo tradisce quanto espresso verbalmente. È quanto fra le righe è stato sostenuto dalla pronuncia della Seconda Corte D’Assise d’Appello di Firenze, dove nell’omicidio di Roberta Ragusa, la mamma di Gello, il processo ha preso una piega davvero singolare.
Il corpo della povera Roberta non è mai stato ritrovato, ma ciò non ha impedito alla giustizia di fare il suo corso. I giudici di Pisa, infatti, hanno rilevato una forte incongruenza tra quanto dichiarato dal marito Antonio Logli a sua discolpa e quanto invece da lui stesso affermato durante un’intervista ad una nota trasmissione televisiva. Un clamoroso “lapsus linguae” (errore di lingua) avrebbe, infatti, tradito Logli.
Di tutto questo se ne parlerà in un convegno organizzato presso la scuola di formazione forense Fest, a Santa Maria Capua Vetere, il 9 maggio, con gli avvocati Nicodemo Gentile, Tiziana Barrella e con la dottoressa Gabriella Marano, dove i relatori attraverso gli scritti della povera Roberta, l’esame dei video e la disamina della sentenza, affronteranno delicate tematiche.